Praroussin

Tipologiagita classica
Località di partenzaVillanova
ComuneBobbio Pellice
Dislivello1450 m
Quota massima raggiunta2675 m
Lunghezza21 km
EsposizioneNE
DifficoltàBS (medio)
Difficoltà scala toponeige2.2
Grado di esposizioneE1

Noto anche come monte Genebrea o Custassa, il Praroussin sorge al culmine della Crête de Praroussin, situata nel vallone che, sul versante francese, discende a La Monta. Dal lato francese dolci pendii conducono alla base del bello scivolo finale, e in effetti l’itinerario è piuttosto noto oltralpe, mentre è assai poco battuto l’accesso alla cima dal versante italiano. Ciò nonostante – o, a seconda dei punti di vista, anche per questa ragione – l’itinerario che sale dalla conca del Prà, con le giuste condizioni, è senz’altro meritevole di essere percorso: agli ampi e bei pendii sommitali si contrappone la più obbligata e scoscesa, ma comunque sciabile, parte inferiore. Insolite e suggestive anche le vedute che questo versante regala sulla conca del Prà, con il Monviso che fa capolino. Attenzione: l’accesso alla conca del Pra può essere molto pericoloso in condizioni di pericolo valanghe, anche se molto facile! In ogni caso, l’intero itinerario necessita di innevamento sicuro.

a-b: Attraversando l’abitato di Villanova (1.225 m) si prende a seguire la mulattiera del Colle della Croce che, attraversato il Rio Crosenna, costeggia con stretti risvolti le balze rocciose di Mirabucas por immettersi presso il sito del forte di Mirabuc sulla pista forestale che da Villanova sale al Pra. La si segue e, toccati il Pian del Pis e il Pian dei Morti, ci si porta sotto al Colle della Maddalena 1.737 m, vera e propria porta d’accesso al Pra, che si scavalca agevolmente per raggiungere, con leggera e breve discesa sia il rifugio Willy Jervis che la “Ciabota”.

Variante: da Villanova, proseguendo lungo l’ampia strada, con un lungo tornante ci si innalza ad attraversare il rio Pissai (è il rio che forma la bella cascata all’ingresso del borgo) a quota 1.350 e poi, per la seguente pista forestale, il rio Crosenna a quota 1.450 circa. Di qui, con percorso pianeggiante si attraversano i prati di Mirabucas e quindi si raggiunge il sito del forte di Mirabuc, dove si incrocia l’itinerario principale. Questo percorso è molto più lungo del primo ma, ovviamente se innevato, decisamente più sciistico.

b-c: Risalire seguendo grosso modo il tracciato del sentiero che conduce al colle della Croce, che si trova sulla destra all’ingresso nella conca del Prà, nei pressi delle due strutture. Continuare per questo con tornanti stretti nel bosco per attraversare dopo circa 200 m un canalone. Sempre mantenendosi sul tracciato del sentiero si risale per il successivo ripido bosco guadagnando un primo colletto a quota 2.150 circa, in prossimità di un rudere. Da qui occorre effettuare un lungo traverso fino a raggiungere il colle della Croce (col Lacroix), a quota 2.299 m, posto sul confine italo-francese. Particolare cautela al traverso, che richiede neve stabilizzata.

c-d: Dal colle, puntando in direzione sud, si traversa per portarsi in breve sugli ampi pendii nevosi del tratto terminale della montagna, esposti a nord. Risalire per questi fino a giungere in un’ampia depressione e da qui continuare a risalire il pendio fino a portarsi a ridosso della cresta. La caratteristica cima nevosa si riconosce dalle cornici spesso presenti, alle quali occorre prestare attenzione. Giunti in cresta, in breve si raggiunge la cima sci ai piedi.

Lungo l’itinerario di salita.

[Andrea Moretti]

Dai pressi della quota 2.150, balcone sulla conca del Prà, (foto Andrea Moretti, aprile 2021)

Sul sentiero, in prossimità dell’inizio del traverso verso il colle. Sullo sfondo il Bersajas (foto Andrea Moretti, aprile 2021)

Il traverso che adduce al colle della Croce (foto Eugenio Martina, aprile 2021)

Al colle della Croce, ben visibili i pendii da percorrere (foto Andrea Moretti, aprile 2021)

Gli invitanti pendii del Praroussin dal colle della Croce (foto Andrea Moretti, aprile 2021)

Puntando ai bellissimi pendii finali del Praroussin (foto Eugenio Martina, aprile 2021)

Regolari pendii verso la vetta (foto Eugenio Martina, aprile 2021)

In salita, verso la cima (foto Andrea Moretti, aprile 2021)

Verso la cresta finale (foto Eugenio Martina, aprile 2021)

La cima del Praroussin, con l’imponente mole del Monviso non lontano (foto Andrea Moretti, aprile 2021)

Panorama notevole dalla cima: Agugliassa, Manzol, Meidassa e Granero, Monviso e Bersajas, sopra la conca (foto Andrea Moretti, aprile 2021)

Prime curve sotto la cima (foto Eugenio Martina, aprile 2021)

In discesa nel bosco della parte bassa, alcuni canaletti consentono di evitare il sentiero sfruttando la neve residua (foto Andrea Moretti, aprile 2021)

Nel tratto inferiore della discesa dal colle della croce, ormai in vista del rifugio Jervis (foto Andrea Moretti, aprile 2021)