Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Villanova |
Comune | Bobbio Pellice |
Dislivello | 1700 m |
Quota massima raggiunta | 2935 m |
Lunghezza | 26 km |
Esposizione | NW |
Difficoltà | OSA (difficile con passaggi alpinistici) |
Difficoltà scala toponeige | 3.1 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Bella montagna che si eleva sullo spartiacque della valle dei Carbonieri. L’itinerario descritto ricalca quello percorso dai primi salitori nel 1890. Attenzione: l’accesso alla conca del Pra può essere molto pericoloso in condizioni di pericolo valanghe, anche se molto facile!
Descrizione
a-b: attraversando l’abitato di Villanova (1.225 m) si prende a seguire la mulattiera del Colle della Croce che, attraversato il Rio Crosenna, costeggia con stretti risvolti le balze rocciose di Mirabucas por immettersi presso il sito del forte di Mirabuc sulla pista forestale che da Villanova sale al Pra. La si segue e, toccati il Pian del Pis e il Pian dei Morti, ci si porta sotto al Colle della Maddalena (1.737 m), vera e propria porta d’accesso al Pra, che si scavalca agevolmente per raggiungere, con leggera e breve discesa sia il rif. W. Jervis che la “Ciabota”. Variante: da Villanova, proseguendo lungo l’ampia strada, con un lungo tornante ci si innalza ad attraversare il rio Pissai (è il rio che forma la bella cascata all’ingresso del borgo) a quota 1.350 m e poi, per la seguente pista forestale, il rio Crosenna a quota 1.450 m circa. Di qui, con percorso pianeggiante si attraversano i prati di Mirabucas e quindi si raggiunge il sito del forte di Mirabuc, dove si incrocia l’itinerario principale. Questo percorso è molto più lungo del primo ma, ovviamente se innevato, decisamente più sciistico.
b-c: si attraversa interamente la Conca del Pra fino alla borgata di Partia d’Amunt 1.743 m.
c-d: Continuando la strada si attraversa il Pellice fino a portarsi al di sotto dell’arrotondato e modesto rilievo del Monte Genziana.
d-e: Percorrere il canale alla sinistra del Monte Genziana fino a quota 2.130 circa, dove sarà possibile svoltare a sinistra, per un pendio costellato da grossi massi.
e-f: Per pendii ampi e variamente ondulati si procede in direzione Est, senza percorso obbligato, e poi tendendo leggermente a destra, si punta ai grossi massi presenti sulla spalla del Monte Manzol, a quota 2.750 m circa.
f-g: a seconda delle condizioni: continuare in sci (fino a quota 2.850 m circa) oppure con ramponi e piccozza, percorrendo la cresta Nord fino in vetta.
Discesa
Per l’itinerario di salita.
[Eugenio Martina]