Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Villanova |
Comune | Bobbio Pellice |
Dislivello | 2100 m |
Quota massima raggiunta | 3107 m |
Lunghezza | 30 km |
Esposizione | N |
Difficoltà | OS (difficile) |
Difficoltà scala toponeige | 3.2 |
Grado di esposizione | E2 |
Particolarità
Il Monte Meidassa è la montagna più lontana raggiungibile da Villanova senza svalicare in una valle vicina. Il notevole sviluppo può rendere consigliabile il pernottamento presso il Rif. Jervis o alla Ciabota del Pra. Per avvicinarsi maggiormente è anche possibile sfruttare il locale invernale del Rif. Granero, non gestito in stagione scialpinistica, ma che rappresenta un punto d’appoggio in quota strategico per le gite alla testata della Val Pellice. La sommità della Meidassa è un’ampia e molto panoramica spianata che offre un colpo d’occhio eccezionale sul Monviso, la sua catena nord e sul versante orientale del vicino Monte Granero. Per quanto questo itinerario si snodi quasi nella sua interezza sugli stessi tracciati dei sentieri estivi, vanno attentamente valutate le condizioni della neve: nella sua parte finale, la presenza della barra rocciosa che divide in due il pendio di accesso al Passo Luisas impone di considerare attentamente sia il rischio di eventuale trascinamento sia il rischio di una caduta non prontamente arrestata su neve dura.
Attenzione: l’accesso alla conca del Pra può essere molto pericoloso in condizioni di pericolo valanghe, anche se molto facile, così come l’attraversamento del Pian Sineive!
Descrizione
a-b: Attraversando l’abitato di Villanova (1.225 m) si prende a seguire la mulattiera del Colle della Croce che, attraversato il Rio Crosenna, costeggia con stretti risvolti le balze rocciose di Mirabucas per immettersi presso il sito del forte di Mirabuc sulla pista forestale che da Villanova sale al Pra. La si segue e, toccati il Pian del Pis e il Pian dei Morti, ci si porta sotto al Colle della Maddalena (1.737 m), vera e propria porta d’accesso al Pra, che si scavalca agevolmente per raggiungere, con leggera e breve discesa sia il rif. W. Jervis che la “Ciabota”. Variante: da Villanova, proseguendo lungo l’ampia strada, con un lungo tornante ci si innalza ad attraversare il rio Pissai (è il rio che forma la bella cascata all’ingresso del borgo) a quota 1.350 m e poi, per la seguente pista forestale, il rio Crosenna a quota 1.450 m circa. Di qui, con percorso pianeggiante si attraversano i prati di Mirabucas e quindi si raggiunge il sito del forte di Mirabuc, dove si incrocia l’itinerario principale. Questo percorso è molto più lungo del primo ma, ovviamente se innevato, decisamente più sciistico.
b-c: Si attraversa interamente la Conca del Pra fino alla borgata di Partia d’Amunt (1.743 m).
c-d: Proseguendo lungo la strada ci si porta al di sotto dell’arrotondato e modesto rilievo del Monte Genziana che forma la sponda destra orografica del torrente Pellice. A questo punto si è arrivati al fondo della conca e, compatibilmente con le condizioni, si segue il sentiero che porta verso il Rif. Granero, avanzando in un bosco rado di larici fino a passare accanto al cippo in memoria degli avieri americani qui precipitati il 21 Luglio del 1957, posto in località Pian Sineive (a quota 2.060 m), al cospetto dell’alta parete rocciosa Pissetas-Bersajas.
d-e: Attraversare il piano e puntare all’evidente costone che forma la sponda destra orografica del vallone del Colle Seilliere. Seguire senza percorso obbligato la dorsale che si eleva restringendosi gradualmente. A quota 2.320 m circa, seguire verso sinistra, continuando per morbidi dossi fino ad arrivare in vista del Lago Lungo e raggiungere la piccola costruzione del locale invernale del Rif. Granero a quota 2.390m (già visibile dal Pian Sineive, con buona visibilità).
e-f: Dal Rif. Granero, procedere in direzione est, seguendo grosso modo il percorso del sentiero estivo che conduce al Colle Manzol, transitando al di sotto della parete sud occidentale del Monte Manzol, fino a giungere al piano a quota 2.590 m circa.
f-g: Da questo punto cominciare a piegare verso destra attraversando la conca che ospita il Lago Nero. Continuare a salire con percorso ad arco, per dolci ondulazioni fino al Lago Gelato. Di qui, su pendenze decisamente più sostenute si aggira la barra rocciosa che taglia il pendio che dà accesso al Passo Luisas. La si contorna sulla destra per poi attraversare al di sopra per tutta la lunghezza della barra rocciosa, fino ad incontrare un vago valloncello che permette di raggiungere il pianoro sotto il Passo. Di qui, con un’ultima breve rampa, si perviene al Passo Luisas a quota 3.019 m.
NB: L’aggiramento della barra rocciosa richiede neve sicura, possono essere necessari i ramponi se la neve è molto dura.
g-h: Dal passo, con la mole possente del Monviso davanti agli occhi, si piega verso sinistra, in direzione est, e senza percorso obbligato si raggiunge facilmente la piatta sommità del Monte Meidassa a quota 3.107 m.
Discesa
Lungo l’itinerario di salita.
[Eugenio Martina]