Mait d’Amunt

Tipologiagita classica
Località di partenzaVillanova
ComuneBobbio Pellice
Dislivello1560 m
Quota massima raggiunta2802 m
Lunghezza22 km
EsposizioneSE
DifficoltàBS (medio)
Difficoltà scala toponeige2.2
Grado di esposizioneE2

Sulla storica guida dedicata alle Alpi Cozie Centrali di Eugenio Ferreri, questa montagna viene chiamata Bric o Testa di Malaura. La Mait d’Amunt è la massima elevazione della cresta che collega il Colle Bucie con il Colle dell’Urina: questo elegante filo di cresta, oltre a rappresentare un confine di Stato, con il suo versante orientale chiude la testata del vallone di Crosenna e segna il punto in cui la Val Pellice, con iniziale andamento est-ovest, piega ortogonalmente in direzione nord-sud. La mole della Mait d’Amunt è visibile da gran parte della pianura pinerolese: dalla sua cima si gode di un colpo d’occhio unico sulle valli vicine, sulla pianura e sul Queyras. La gita sciistica alla Mait d’Amunt non presenta difficoltà tecniche di rilievo, ma è esposta a importanti pericoli oggettivi: le alte pareti orientali di Longir, che costeggiano buona parte del versante destro orografico della Comba dell’Urina, scaricano grandi valanghe ed è quindi necessario percorrere questo itinerario solo con condizioni di neve sicura, facendo molta attenzione al riscaldamento e agli orari di rientro.

a-b: Attraversando l’abitato di Villanova (1.225 m) si prende a seguire la mulattiera del Colle della Croce che, dopo aver passato il Rio Crosenna, costeggia con stretti risvolti le balze rocciose di Mirabucas per immettersi, presso il sito del Forte di Mirabuc, sulla pista forestale che da Villanova sale al Prà. Si segue tale pista e, toccati il Pian del Pis e il Pian dei Morti, ci si porta sotto al Colle della Maddalena (1.737 m), vera e propria porta d’accesso al Prà, che si scavalca agevolmente per raggiungere, con leggera e breve discesa, sia il Rifugio Willy Jervis che l’Agriturismo “La Ciabota”.

In alternativa, da Villanova, proseguendo lungo l’ampia strada, con un lungo tornante ci si innalza ad attraversare il rio Pissai (è il rio che forma la bella cascata all’ingresso del borgo) a quota 1.350 e poi, proseguendo per la pista forestale, il rio Crosenna a quota 1.450 circa. Di qui, con percorso pianeggiante si attraversano i prati di Mirabucas e quindi si raggiunge il sito del Forte di Mirabuc, dove si incrocia l’itinerario principale. Questo percorso è molto più lungo del primo ma, ovviamente se innevato, decisamente più sciistico.

b-c: una volta discesi dal Colle della Maddalena, poco rima di raggiungere il Rif. Jervis, piegare in direzione nord-ovest e imboccare una stradina che, superata una prima mianda (con una meridiana ben visibile sulla facciata) diviene via via più stretta fino a diventare un sentiero: seguire quindi fedelmente questa traccia (il sentiero estivo n. 119 per il Colle dell’Urina). Sempre seguendo il sentiero si passerà nei pressi delle Grange del Pis a quota 1.904 m (senza raggiungerle). Continuare fino a pervenire alla località Barricate a quota 2.060 m circa: qui è necessario, superato un valloncello perdendo alcuni metri, risalire per attraversare un colletto con ancora ben visibili resti di fortificazioni militari.

c-d: Superato il colletto, si perde nuovamente quota per alcuni metri e si prosegue attraversando in mezza costa diversi valloncelli più o meno marcati, fino ad entrare nella Comba dell’Urina. Si continua quindi sul fondo della Comba, salendo in direzione nord-ovest fino ad una sorgente, spesso coperta dalla neve, chiamata il Fontanone (a quota 2.354 m). Attenzione: il tratto compreso tra le Barricate e il Fontanone è soggetto a forte pericolo valanghe!

e-f: Dal Fontanone ci si porta, sempre seguendo il fondo del vallone (ora meno soggetto a pericoli oggettivi), a costeggiare le pendici della parete est del Monte Palavas e facilmente si perviene al Colle dell’Urina a quota 2.523 m.

d-e: Dal Colle dell’Urina si svolta decisamente a destra (direzione nord-est) e si risalgono i morbidi pendii della Mait d’Amunt, senza percorso obbligato, fino a giungere al colletto a quota 2.720 m, che divide la Mait d’Amunt dalla poco prominente Mait d’Aval 2.750 m (quest’ultima facilmente raggiungibile a piedi, per cresta, compiendo una breve deviazione).

f-g: Dal colletto appena citato, salendo verso sinistra lungo la dorsale, si giunge alla vetta della Mait d’Amunt.

Lungo l’itinerario di salita: considerare il tempo necessario per risalire al colletto delle Barricate.

Se le condizioni lo permettono, vale la pena visitare il Bivacco Salvasera, posto al Colletto del Palavas a quota 2.600 m circa, sulla cresta spartiacque al limite alto del bucolico ripiano della Piatta Bornia. Considerare i tempi necessari per la deviazione sia che la si effettui in salita che in discesa.

Giunti al colletto a quota 2.720 m (tra la Mait d’Amunt e la Mait d’Aval) è possibile scendere sul versante opposto seguendo l’ampio e invitante canalone nord chiamato in dialetto locale “Coumbalas”, arrivando ai Pian della Crosennetta a quota 2.180 m circa. Di qui, seguendo sostanzialmente l’andamento del sentiero estivo, portarsi a raggiungere l’Alpe Crosenna a 1.653 m. Dall’alpeggio, seguendo la mulattiera, ci si ricongiunge con la strada sterrata che sale da Villanova.

[Eugenio Martina]

La mianda con la meridiana (foto Aline Pons, aprile 2025)

La conca del Pra all’alba risalendo verso le Grange del Pis (foto Aline Pons, aprile 2025)

Le grange del Pis (foto Aline Pons, aprile 2025)

Attraversato il valloncello si risale all’intaglio con i ruderi militari alla località Barricate (foto Aline Pons, aprile 2025)

La Comba dell Urina, ben evidenti i distacchi dalle pareti sulla sinistra (foto Aline Pons, aprile 2025)

Località Fontanone, dove i pericoli oggettivi diminuiscono (foto Aline Pons, aprile 2025)

Verso il Colle dell Urina, al cospetto della parete orientale del Palavas (foto Aline Pons, aprile 2025)

La vetta del Clot la Pierre e la Piatta Bornia, ben visibile il bivacco Salvasera come un piccolo cubetto scuro sulla destra (foto Aline Pons, aprile 2025)

Al Colle dell’Urina si svolta a destra per i morbidi pendii della Mait d’Amunt, al cospetto del Palavas (foto Aline Pons, aprile 2025)

Senza percorso obbligato si punta al colletto con la Mait d’Aval, piccola vetta nevosa sullo sfondo (foto Aline Pons, aprile 2025)

Spazi veramente ampi (foto Aline Pons, aprile 2025)

La vetta della Mait d’Aval, facilmente raggiungibile a piedi dal colletto a quota 2.720 m (foto Aline Pons, aprile 2025)

Il Cumbalas, canale nord qui presentato come variante di discesa su Crosenna dal colletto a quota 2.720 m (foto Aline Pons, aprile 2025)

La cresta sommitale per la Mait d’Amunt, ben visibile la già verdeggiante Val Pellice (foto Aline Pons, aprile 2025)

Dalla vetta, panorama sul Bucie, con buona parte del percorso sciistico che lo contorna visibile. A destra è Italia, a sinistra il Queyras, Francia (foto Aline Pons, aprile 2025)

Sguardo sulla Punta Barant e le altre classiche della Val Pellice (foto Aline Pons, aprile 2025)

I pendii alti si prestano perfettamente allo sci. Ben visibili le Pareti di Longir sotto le quali bisogna transitare in salita e discesa (foto Eugenio Martina, aprile 2025)

Curve al cospetto del Palavas, super ambiente! (foto Eugenio Martina, aprile 2025)

Il tratto esposto a scariche da rifare in discesa (foto Eugenio Martina, aprile 2025)

Si risale alle Barricate (foto Eugenio Martina, aprile 2025)

La conca del Pra (foto Eugenio Martina, aprile 2025)