Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Villanova |
Comune | Bobbio Pellice |
Dislivello | 2170 m |
Quota massima raggiunta | 3171 m |
Lunghezza | 30 km |
Esposizione | N |
Difficoltà | OSA (difficile con passaggi alpinistici) |
Difficoltà scala toponeige | 3.2 |
Grado di esposizione | E2 |
Particolarità
Il Monte Granero è la cima più elevata della Val Pellice, l’itinerario proposto è in comune con quello del Monte Meidassa, dal quale differisce solo per l’ultima parte, offrendo un finale alpinistico. Data la vicinanza delle due cime, è possibile salirle entrambe avendo cura di portare con sé materiale alpinistico per affrontare l’ultima parte di salita alla vetta del Granero. La sommità del Granero offre un colpo d’occhio eccezionale sul Monviso, e sulla sua catena nord. Il notevole sviluppo può rendere consigliabile il pernottamento presso il Rifugio Jervis o alla Ciabota del Pra. Per avvicinarsi maggiormente è anche possibile sfruttare il locale invernale del Rifugio Granero, non gestito in stagione scialpinistica, ma che rappresenta un punto d’appoggio in quota strategico per le gite alla testata della Val Pellice. Per quanto questo itinerario si snodi quasi nella sua interezza sugli stessi tracciati dei sentieri estivi, vanno attentamente valutate le condizioni della neve: la presenza della barra rocciosa che divide in due il pendio di accesso al Passo Luisas impone di considerare attentamente sia il rischio di eventuale trascinamento sia il rischio di una caduta non prontamente arrestata su neve dura; considerare che il canale nord-est prende sole molto presto e, per quanto breve, presenta un’uscita molto ripida, spesso con cornice aggettante. Attenzione: l’accesso alla conca del Pra può essere molto pericoloso in condizioni di pericolo valanghe, anche se molto facile, così come l’attraversamento del Pian Sineive!
Descrizione
a-b: Attraversando l’abitato di Villanova (1.225 m) si prende a seguire la mulattiera del Colle della Croce che, passato il Rio Crosenna, costeggia con stretti risvolti le balze rocciose di Mirabucas, per immettersi presso il sito del forte di Mirabuc sulla pista forestale che da Villanova sale al Pra. La si segue e, toccati il Pian del Pis e il Pian dei Morti, ci si porta sotto al Colle della Maddalena (1.737 m), vera e propria porta d’accesso al Pra, che si scavalca agevolmente per raggiungere, con leggera e breve discesa, sia il rifugio Willy Jervis che la “Ciabota”. Variante: da Villanova, proseguendo lungo l’ampia strada, con un lungo tornante ci si innalza ad attraversare il rio Pissai (è il rio che forma la bella cascata all’ingresso del borgo) a quota 1.350 m e poi, per la seguente pista forestale, il rio Crosenna a quota 1.450 m circa. Di qui, con percorso pianeggiante si attraversano i prati di Mirabucas e quindi si raggiunge il sito del forte di Mirabuc, dove si incrocia l’itinerario principale. Questo percorso è molto più lungo del primo ma, ovviamente se innevato, decisamente più sciistico.
b-c: Si attraversa interamente la Conca del Pra fino alla borgata di Partia d’Amunt 1.743 m.
c-d: Proseguendo lungo la strada ci si porta al di sotto dell’arrotondato e modesto rilievo del Monte Genziana, che forma la sponda destra orografica del torrente Pellice. A questo punto si è arrivati al fondo della conca e, compatibilmente con le condizioni, si segue il sentiero che porta verso il Rifugio Granero. Seguirlo avanzando in un bosco rado di larici fino a passare accanto al cippo in memoria degli avieri americani qui precipitati il 21 Luglio del 1957, posto in località Pian Sineive a quota 2.060 m, al cospetto dell’alta parete rocciosa Pissetas-Bersajas.
d-e: Attraversare il piano e puntare all’evidente costone che forma la sponda destra orografica del vallone del Colle Seilliere. Seguire senza percorso obbligato la dorsale che si eleva restringendosi gradualmente. A quota 2.320 m circa, proseguire verso sinistra, continuando per morbidi dossi fino ad arrivare in vista del Lago Lungo e raggiungere la piccola costruzione del locale invernale del Rifugio Granero a quota 2.390 m (già visibile dal Pian Sineive con buona visibilità).
e-f: Dal Rifugio Granero, procedere in direzione est, seguendo grosso modo il percorso del sentiero estivo che conduce al Colle Manzol, transitando al di sotto della parete sud occidentale del Monte Manzol, fino a giungere al piano a quota 2.590 m circa.
f-g: Da questo punto cominciare a piegare verso destra attraversando la conca che ospita il Lago Nero. Continuare a salire con percorso ad arco, per dolci ondulazioni fino al Lago Gelato. Di qui, su pendenze decisamente più sostenute si aggira la barra rocciosa che taglia il pendio che dà accesso al Passo Luisas. La si contorna sulla destra per poi attraversare al di sopra per tutta la lunghezza della barra rocciosa, fino ad incontrare un vago valloncello che permette di raggiungere il pianoro sotto il Passo a quota 3.000 m circa.
g-h: Poco prima dell’ultima rampa che conduce al Passo Luisas, si apre alla nostra destra il conoide del canale nord-est del Monte Granero. Risalirlo in ramponi nella sua interezza su pendenze intorno ai 45 gradi prestando attenzione all’ultima parte dove usualmente la porzione in neve si restringe e aumenta in pendenza. L’uscita può essere in neve molto ripida e presentare una cornice aggettante, in media meno sfavorevole sulla sinistra. Fuori dal canale, si è a pochi metri dalla madonnina di vetta a quota 3.171 m.
Discesa
Lungo l’itinerario di salita. Se si decide di scendere il canale nord-est con gli sci, la discesa è valutabile 4.2/E3.
[Eugenio Martina]