Fiounira

Tipologiagita classica
Località di partenzaVillanova
ComuneBobbio Pellice
Dislivello1550 m
Quota massima raggiunta2776 m
Lunghezza16,5 km
EsposizioneSW
DifficoltàBS (medio)
Difficoltà scala toponeige2.3
Grado di esposizioneE1

Sullo spartiacque con la Val Germanasca, da cui pure è raggiungibile con gli sci (vedi itinerario dedicato), la Fiounira, in contrapposizione alla parte bassa del tutto inagibile – che costringe a percorrere un vallone parallelo, presenta una parte alta magnificamente sciistica. Montagna prativa su questo versante (roccioso è invece quello della Val Germanasca), pare debba il toponimo al vocabolo “feoun” con cui, localmente, si indica il trifoglio alpino, rigoglioso nei pascoli alti. Non è scontato, specie negli ultimi anni, cogliere il momento in cui l’intero itinerario si trovi in buone condizioni e si presti a essere percorso integralmente (o comunque, in larga parte) sci ai piedi: occorre infatti un buon innevamento nella parte bassa (dove spesso la neve scarseggia, data la quota e l’esposizione), ma al tempo stesso sicuro anche nel tratto superiore, e in particolare nel traverso che dà accesso alla parte alta del vallone della Cumbalira.

a-b: Da Villanova, proseguendo lungo la pista forestale che sale al Prà, si supera il ponte a quota 1.350 m. e si giunge al punto in cui la strada attraversa il rio Crosenna, a quota 1.450 m circa.

b-c: Anziché attraversare il rio, ci si innalza sulla destra dello stesso, in una zona con canali confluenti per poi attraversare alcune costole rocciose seguendo la traccia della mulattiera che sale a Crosenna. Superato questo tratto obbligato e poco sciabile, si attraversa il rio Boucìe sul ponticello a quota 1.608 e quindi, per una breve scarpata, si raggiunge il pianoro dell’Alpe Crosenna a quota 1.655 m.

c-d: Dalle case, procedendo verso nord-est si va ad attraversare nuovamente il rio Boucìe a quota 1.700 circa, quindi prendendo a salire per il versante sud-ovest del Col Cuntent si procede per un ampio pendio con radi e giovani larici sino a quota 1.800 circa. Onde evitare un tratto particolarmente ripido e scosceso, a questa quota ci si sposta un po’ verso destra e su pendenze comunque sostenute si tocca la cresta spartiacque con la Cumbalira, nei pressi del Col Cuntent. Si continua allora per lo spartiacque sino all’inizio delle dentellature rocciose della cresta denominata Resiassa, da dove dapprima passando per i due intagli contigui a quota 2.233 m, e poi attraversando un ripido ma limitato pendio sottostante ad una fascia rocciosa, si entra nel Vallone della Cumbalira (qualora questo passaggio non sia praticabile, si sale al secondo intaglio deIla Resiassa e con un più lungo ma sicuro traverso si entra nella Cumbalira perdendo una trentina di metri di dislivello).

d-e: Attraversato l’avvallamento della Cumbalira, si procede per un ampio pendio sino a quando questo, restringendosi, tende ad appiattirsi. Si attraversa allora la costola rocciosa che lo delimita sulla sinistra e, da ultimo, per un ampio pendio finalmente si raggiunge la vetta.

Lungo l’itinerario di salita.

[Andrea Moretti]

Salendo al col Cuntent, vista sull’alpe Crosenna (foto Luca Giribone, febbraio 2012)

Sopra all’alpe Crosenna, in direzione del col Cuntent (foto Andrea Moretti, febbraio 2012)

Ripidi pendii per il col Cuntent (foto Luca Giribone, febbraio 2012)

Dalla cresta nei pressi del col Cuntent, vista sulla parte alta dell’itinerario per la Fiunira, al centro della foto (foto Luca Giribone, febbraio 2012)

Il tratto più delicato dell’itinerario: il traverso di accesso al vallone superiore (foto Luca Giribone, febbraio 2012)

Sul delicato traverso per accedere all’alto vallone di Cumbalira (foto Andrea Moretti, febbraio 2012)

Colletto e Monviso (foto Andrea Moretti, febbraio 2012)

Dal vallone, sguardo sul tratto di accesso allo stesso (foto Andrea Moretti, febbraio 2012)

Vallone e pendii terminali della Fiunira (foto Luca Giribone, febbraio 2012)

La Fiunira con i suoi bei pendii superiori (foto Luca Giribone, febbraio 2012)

Nel vallone alto (foto Luca Giribone, febbraio 2012)

In discesa sui bei pendii della parte alta (foto Andrea Moretti, febbraio 2012)