Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Giordano |
Comune | Prali |
Dislivello | 1280 m |
Quota massima raggiunta | 2776 m |
Lunghezza | 18 km |
Esposizione | N |
Difficoltà | BS (medio) |
Difficoltà scala toponeige | 2.3 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Montagna di struttura rocciosa su questo versante, è una bella salita poco conosciuta che, a causa del traverso a quota 2.350, deve essere intrapresa solo con neve sicura. La variante di discesa può dare un suggestivo tocco in più alla gita.
Descrizione
a-b: Dal parcheggio della borgata Giordano, attraversare sul ponte, in modo da portarsi sulla strada per la borgata Ribba e, dopo averne percorso alcune decine di metri, prendere a salire sulla stradina ripida sulla sinistra (indicazioni per agriturismo Miandette e cartelli con rombi arancioni di Prali Ski Area). Seguire la strada, inizialmente ripida poi quasi pianeggiante, per le case Rabbiere, Alberge, Feagliera e Selle a quota 1.696 m, dove si passa di fianco ad un vecchio vagoncino delle miniere.
b-c: Di qui continuare sulla strada fino ad attraversare il ponte sul Rio 13 Laghi a quota 1.736 m.
c-d: Quando la mulattiera piega in direzione sud nel vallone delle Miniere, la si segue passando accanto a delle prese per l’acqua fino ad arrivare ad una conca circondata da ripidi pendii, a quota circa 1.850 m.
d-e: La si attraversa sul fondo oppure sul pendio di sinistra (ripido), fino a raggiungere una selletta a quota 1.980 m.
e-f: Lasciato qui a sinistra il percorso per il Monte Giulian si prosegue nel vallone principale entrando in un ampio ripiano a quota 2.000 m circa in cui affondano le basi del costone nord-ovest della quota 2.538 che sembra dividere letteralmente in due il vallone. Si prosegue per il vallone centrale (sulla destra del costone nord-ovest della quota 2.358) che, dopo un breve tratto serrato a gola, si allarga in un’ampia conca per poi nuovamente chiudersi a canale.
f-g: Quando questo si fa ripido e stretto, si va a sinistra e, compiendo un ampio semicerchio verso est a contorno di una zona di rocce montonate, ci si porta al disopra della stessa.
g-h: Si sale poi direttamente per aperti pendii sino a quota 2.350, dove si svolta a destra e, attraversando il ripido canale centrale precedentemente abbandonato, si raggiunge il costone nord della Fionira, alla base delle rocce che ne formano la parte superiore. Passando allora sul versante nord ovest della montagna, per dolci ondulazioni si sale verso sud sino a trovarsi sotto la verticale del Colle Banciet, che poi si raggiunge per un più ripido pendio.
h-i: Dal colle a quota 2.690 circa seguendo l’ampia cresta sommitale in pochi minuti si raggiunge la vetta.
Discesa
Per l’itinerario di salita o per la variante qui descritta: percorsi i pendii sottostanti il Colle Banciet, anziché spostarsi verso il costone nord si scende direttamente per un ampio canale sino a quota 2.300, dove lo stesso, incuneandosi fra balze rocciose, s’interrompe con un salto di diversi metri. Si scavalca allora la costola che ne forma la sponda destra (a seconda dell’altezza a cui si passa si possono trovare difficoltà OS oppure alpinistiche), e con una breve ripidissima discesa in un canale secondario si raggiunge la base del salto stesso e di qui il fondovalle.
[Emilio Chiolerio]