Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Villanova |
Comune | Bobbio Pellice |
Dislivello | 1198 m |
Quota massima raggiunta | 2426 m |
Lunghezza | 17 km |
Esposizione | W |
Difficoltà | MS (facile) |
Difficoltà scala toponeige | 1.3 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Questa semplice e corta gita riserva piacevoli sorprese, soprattutto perché si svolge all’interno di un’oasi faunistica densamente e variamente popolata. In estate ospita il giardino botanico Alpino B. Peyronel, situato prima del col Barant e il vicino rifugio omonimo, che si affaccia sui ripidi versanti della comba dei Carbonieri. Per questo itinerario, pur considerato il notevole sviluppo chilometrico dal posteggio di Villanova, il consigliato il pernottamento al Rif. Jervis può anche essere evitato (la salita alla conca è anche fattibile con le condizioni necessarie in assetto MTB+SkiAlp). Comunque come base d’appoggio, dal rifugio W. Jervis, si possono precorrere altri itinerari di interesse e di diversa difficoltà: M.te Granero, Schina d’Asou, Mte Manzol, Mait d’Amount. Attenzione: l’accesso alla conca del Pra può essere molto pericoloso in condizioni di pericolo valanghe, anche se molto facile!
Descrizione
a-b: Dal Rif. Jervis o dalla Ciabota a cui si giunge nell’itinerario d’accesso, si scende ad attraversare il torrente Pellice nel punto più basso della conca a quota 1.700 m. Da qui si prosegue in direzione est, seguendo grossomodo la pista forestale del Barant, sino a trovarsi nei pressi del tornante a quota 1.960 m.
b-c: Per belle ondulazioni si prende ad aggirare, sulla sinistra, la rocciosa e tondeggiante quota 2.297 m; da ultimo approfittando del canale a ridosso della stessa quota, si sbocca così su la Colletta o Mait del Pra a quota 2.200 m circa dove la pista estiva compie l’ultimo tonante a destra. Ampia colletta da cui parte il sentiero estivo dell’Autagna che divalla verso est (palina con le indicazioni).
c-d: Da qui tendosi sulla destra della conca, seguendo il tracciato della pista e con traverso su ampi pendii da valutare con molta attenzione, si arriva ai 2.373 m del col Barant (o Baracun) e della sua vicina omonima ex casermetta ora adibita a Rifugio (gestito solo in estate). Percorso più sicuro e consigliato per raggiungere la Pta Barant a 2.425 m è proseguire dalla colletta al centro del dosso per pendii molto meno ripidi e pericolosi del traverso (sempre comunque da valutare).
Discesa
Per l’itinerario di salita.
Variante di discesa
d-e: (da effettuarsi solo con un buon innevamento). Mentre si sale al Pra è consigliabile verificare sia l’attraversabilità del Torrente Pellice, sia l’agibilità/sicurezza di questo percorso. Dal tornante a quota 2000m circa si guadagna il centro del versante ovest della Punta Barant, quindi si scende direttamente per questo. Ingresso ripido con alberi sulla sinistra (massima attenzione) e più aperto a dx. Nella parte bassa si tende gradualmente a destra e, rasentando alcune balze rocciose si giunge al torrente a quota 1550m circa; lo si attraversa e in breve si arriva alla strada e all’itinerario di accesso al Prà nella zona del pian dei Morti.
[Emilio Chiolerio]