Questo sito è ispirato alla ormai storica guida di Eraldo Quero “Scialpinismo nelle Valli Pinerolesi”.
La guida cartacea è ormai introvabile da diversi anni: abbiamo dunque pensato che fosse giunto il momento di rimetterla in circolazione, con un nuovo formato, approfittando dell’occasione per descrivere nuove gite e aggiornare i contenuti già editi. Da quando è stata pubblicata la guida di Eraldo Quero, la tecnica scialpinistica è infatti evoluta, e nuovi materiali sono ora a disposizione degli scialpinisti (a cominciare dalla tecnologia GPS); inoltre, le condizioni di innevamento e il periodo di permanenza della neve alle varie quote e esposizioni sono in rapido mutamento.
Eraldo Quero
Nato nel 1948, sin da piccolo Eraldo dimostrò una certa propensione all’avventura, alla scoperta di nuovi posti da vedere e da poter viver con sempre nuove emozioni. Nel 1964 si iscrisse al CAI di Pinerolo, diventando un assiduo partecipante all’attività sociale. Risalgono al 1967 la sua prima gita scialpinistica (al “Clot della Soma”), il suo primo quattromila, le sue prime scalate di un certo impegno. Nel 1970 entrò a far parte del direttivo sezionale e del Soccorso Alpino, di cui nel 1973 divenne “tecnico”; nel 1974 partecipò alla spedizione sezionale ai Laghi Shar e nel 1976, per quel che ci riguarda, diede vita con altri cinque soci alle “Gite d’introduzione allo scialpinismo”.
Due anni dopo, grazie al suo conseguimento del titolo di ISA (Istruttore di Scialpinismo), fu possibile dare vita a Pinerolo al primo corso di scialpinismo riconosciuto dalla commissione centrale del CAI; nel 1979 Eraldo acquisì anche il titolo di INSA (Istruttore Nazionale di Scialpinismo).
In quegli anni portò avanti salite impegnative: scalò le pareti nord del Monviso, del Gran Paradiso e del Liskamm Orientale e la via Major al Monte Bianco; compì inoltre alcune “prime” ascensioni, e varie “prime invernali”. In campo scialpinistico, sciò il Grand Combin, il Monte Disgrazia e la Jungfrau. Ma è sulle montagne di casa che ha praticato l’attività più assidua, andando a scovare itinerari poco noti o sconosciuti.
Nel 1981 lasciò la sezione CAI di Pinerolo e, pur collaborando con il neonato corso di scialpinismo del CAI di Bra, abbandonò gradualmente l’attività alpinistica. Mettendo a frutto tutte le sue esperienze, però, iniziò un’intensa attività divulgativa, pubblicando su alcune riviste monografie dedicate a singole zone. Nel 1993 pubblicò la guida scialpinistica “Valli Pinerolesi” ed ancora nel 1996, con Emilio Chiolerio e Ermanno Rambelli, scrisse “Montagne e Vallate del Pinerolese”.