Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Rodoretto |
Comune | Prali |
Dislivello | 1569 m |
Quota massima raggiunta | 2990 m |
Lunghezza | 16 km |
Esposizione | N |
Difficoltà | OSA (difficile con passaggi alpinistici) |
Difficoltà scala toponeige | 4.1 |
Grado di esposizione | E2 |
Particolarità
Percorso molto vario e in passato raramente effettuato, che seppur si sviluppi su pendenze sostenute non presenta grandi problemi oggettivi. Da quota 2.600 è possibile raggiungere la vetta con percorso più diretto, ma anche più rischioso e impegnativo di quello qui suggerito. A stagione avanzata la strada di fondovalle è parzialmente percorribile in auto, per cui sia il tempo di percorrenza sia il dislivello possono essere ridotti.
Descrizione
a-b: Dalla piazza di Rodoretto si ritorna al tornante e si inizia a percorrere la strada di fondovalle. Si passano le prime due borgate, Campo del Clot, Arnaud e Rimas, dove la strada entra in una spianata prima della salita all’alpe della Balma (1.710 m), che si raggiunge superando alcuni tornanti. Bisogna prestare particolare attenzione all’ultimo passaggio prima dell’Alpe, potenzialmente esposto alle valanghe.
b-c: superate le case ristrutturate della Balma si prosegue lungo il tracciato della sterrata che si sposta sul lato destro orografico del vallone. Volendo evitare il lungo tornante a sinistra si può risalire subito un valloncello e poi i pendii superiori ricollegano a monte sulla strada.
c-d: Con percorso pianeggiante, attraversando le propaggini del Selletta si arriva in vista e all’altezza delle bergerie della Balma a 1.860 m, in un’ampio pianoro.
d-e: Si prosegue sul fondovalle sino a quota 1.950 m, quindi si devia a destra per imboccare il profondo canalone la cui sponda destra è formata dalle rocce del costone nord della Punta Acuta.
e-f: Superando tratti più o meno ripidi si sale lungo il canalone sino a 2.700 metri di quota, ovvero dove lo stesso si smembra fra varie costole e balze rocciose. Procedendo al meglio su pendenze abbastanza sostenute, si sale allora verso quello più a sinistra dei quattro canali che scendono dalla cresta soprastante, ma prima di imboccarlo (a quota 2.800 circa) si piega ancora a sinistra.
f-g: Si sale, sci in spalla, uno stretto corridoio contropendente sovrastato sulla destra da una rilevante costola rocciosa. Giunti all’affilata cresta sommitale si va ancora a sinistra e, con pochi metri di facile percorso, si tocca la vetta.
Discesa
Lungo l’itinerario di salita.
[Emilio Chiolerio]