Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Rodoretto |
Comune | Prali |
Dislivello | 1155 m |
Quota massima raggiunta | 2575 m |
Lunghezza | 14 km |
Esposizione | NW |
Difficoltà | BSA (medio con passaggi alpinistici) |
Difficoltà scala toponeige | 2.3 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Una gita per amatori, alla scoperta di questo angolo selvaggio fuori dalle tracce più conosciute della Val Germanasca. Il percorso originario prevedeva di percorrere la comba Galmount per intero (in salita e discesa) dal greto del torrente. Oggi l’invasione della boschina rende il tratto dal torrente a poco sotto le case del Clot della Ramà (a 1.756 m), non più percorribile. Si risolve oggi questo tratto salendo dal percorso che proponiamo nella descrizione. Questo itinerario rimane il più godibile sia in salita che in discesa. La traversata proposta, collega i due itinerari di salita descritti e può essere effettuata nei due sensi collegando i due itinerari proposti. La comba Galmount è battuta dalle valanghe del versante est del Selletta e richiede la giusta attenzione in particolare nell’attraversamento della stessa all’altezza delle case della Rama. Oltre le case, radure, valloncelli e dossi ben protetti dai venti e dalle grandi valanghe, offrono un piacevole e vario percorso dove la neve si mantiene per lunghi periodi. L’arrivo allo spartiacque con con la conca di Prali sulla ampia dorsale prima dei caratteristici paravalanghe offre un punto di vista inimmaginabile su tutta l’alta valle e su tutte le punte dominate dal picco del Bric Bouchìe (2.997 m).
Descrizione
a-b: dalla piazza di Rodoretto si ridiscende la strada d’acceso e si inizia a percorrere la strada di fondovalle. Si passano le prime due borgate, il Campo del Clot e superate le case Arnaud, dove la strada entra in una spianata prima della salita all’alpe Balma, si individua un ponte sul Germanasca.
b-c: superato il ponte e attraversata la radura ci si porta verso il bosco a sinistra dove si intravvede la traccia della mulattiera estiva. La si risale percorrendo ripidi passaggi e piegando sempre vero sinistra sino a raggiungere un colletto che sbocca su ampi pendii, i prati dell’Orso a 1.760 m.
c-d: con percorso in piano ci si porta sul filo della scarpata che scende nella comba e appena possibile usando il primo pendio agevole si scende di qualche metro per agganciare la traccia della mulattiera, che con un tratto pianeggiante e poi ancora con una breve discesa un po’ più ripida, scende e attraversa la comba (tratto potenzialmente a rischio nel caso di stacco di grandi valanghe dalla Costa del Cavallo Bianco).
d-f: Attraversata agevolmente la comba si risale l’ampio e aperto pendio alla destra delle case del Clot della Rama (1.756 m). Da qui per radure e facili dossi si prosegue in direzione Sud sino ad un più ripido canaletto che scende dal bosco rado. Lo si supera da sinistra verso destra con l’attenzione dovuta alle condizioni, si prosegue su un ampio valloncello fino al dosso che apre l’ingresso all’ampio vallone sotto la punta.
f-g: si svolta a sinistra e con traccia migliore si sceglie il percorso sull’ampio pendio che porta alla spalla, che si segue fino a quota 2.343 m. Da qui la vista su tutte le montagne della conca di Prali è sorprendente e impareggiabile. I tetti dell’abitato sono proprio a picco sotto i nostri piedi e a monte, sul versante di Prali, sono state impiantate diverse barriere fermaneve. Da qui, con terreno gradualmente più ripido e che da ultimo costringe a mettere gli sci in spalla, ed eventualmente a calzare i ramponi, con non difficile ma aereo percorso, si raggiunge direttamente la vetta.
Discesa
Per il percorso di salita e con eventuali varianti a piacere nei vari valloncelli sempre tenendo la destra orografica del rio che si incassa poi prima dell’attraversamento e la breve risalita a scaletta del tratto sceso in salita. Se si pensa di effettuare il giro in traversata in senso orario dalla punta seguire le indicazioni dell’itinerario in salita per le bergerie della Balma.
[Emilio Chiolerio]