Ruetas

Tipologiagita classica
Località di partenzaPattemouche
ComunePragelato
Dislivello1350 m
Quota massima raggiunta2935 m
Lunghezza15 km
EsposizioneW
DifficoltàOS (difficile)
Difficoltà scala toponeige3.3
Grado di esposizioneE2

Massiccia montagna dello spartiacque Chisone-Germanasca di Massello, che offre la possibilità di effettuare una gita di soddisfazione con diverse varianti possibili, su diverse esposizioni e con difficoltà alpinistiche e sciistiche di tutto rispetto. In particolare, i suoi costoni sud-ovest, se in buone condizioni, rappresentano una discesa davvero estetica!

a-b: Da Pattemouche, seguendo la strada utilizzata per la pista da fondo, si supera il bivio per Seytes e si prosegue sino al piano della Tuccia, oltrepassando l’impluvio del rio Arcane (piccolo ponticello).

b-c: Qui si svolta a sinistra e, dapprima percorrendo alcune ripide scarpate, poi (oltre quota 1.900 m) belle ondulazioni, si procede parallelamente al corso dell’Arcane sino ai 2.300 m del del Clot del Pra (o pian del Souldà), limitato ripiano ai piedi del ripido versante sud-ovest del Ruetas.

c-d: Dal piano, puntare al Colle del Morefreddo (2.700 m) risalendo il ripido e continuo canale sud-ovest che sale con una leggera curva verso destra, mantenendosi alla sinistra del dente roccioso ben evidente sulla cresta, all’incirca in corrispondenza del colle.

d-e: Dal Colle del Morefreddo (2.700 m), perdere qualche metro sul lato Germanasca di Massello e, seguendo a mezza costa il sentiero militare “degli alpini”, portarsi alla base del ripido versante nord-nordovest del Ruetas e risalirlo fino al suo culmine, uscendo a pochi metri dalla vetta vera e propria quotata 2.935 m (utili i rampant, possono essere necessari i ramponi a seconda delle condizioni).

Variante BS/A2 al Ruetas come da guida storica di Eraldo Quero: giunti ai 2.300 m del del Clot del Pra (o pian del Souldà), limitato ripiano ai piedi del ripido versante sud-ovest del Ruetas, si continua per il fondo del valloncello, compiendo un’ampia curva verso destra e, per una serie di canaletti, si raggiunge il filo dello spartiacque Arcane-Restas proprio al nodo orografico principale a quota 2.610 m. Si segue brevemente lo spartiacque, quindi, per evitare un rilievo roccioso, si passa su uno dei due versanti e per terreno ripido si raggiunge la selletta a monte dello stesso, oppure direttamente la quota 2.817 m dello spartiacque con la Val Germanasca, che si percorre agevolmente sin presso la quota 2.911 m. Lasciati gli sci, si procede verso sinistra per la cresta sommitale e, scavalcandone vari rilievi, si raggiunge la quota indicata 2.935 m poco a sud della quota principale ma alla stessa altezza (necessari piccozza e ramponi).

Lungo l’itinerario di salita.

In alternativa proponiamo (come da traccia GPS) di scendere direttamente dalla vetta, lungo uno degli invitanti costoni sud-ovest, dove è possibile scegliere la neve migliore sfruttando le contropendenze. Questa variante di discesa si ricongiunge all’itinerario di salita ai 2.300 m del Clot del Pra. Questo versante rappresenta una discesa per sciatori esperti, con tratti continui superiori ai 35 gradi: attenzione in particolare ai primi metri dall’ingresso con alcune rocce affioranti.

[Eugenio Martina]

Il ponticello poco prima prima della deviazione (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Quasi al Clot del Prà, con il ripido versante sud-ovest del Ruetas sullo sfondo. Evidente il canale sinuoso che porta al Colle del Morefreddo (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Dal Clot del Prà, sguardo sul canale di salita (a sinistra) e i costoni del versante sud-ovest, elegante discesa (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Risalendo il canale sud-ovest per il Colle del Morefreddo (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Dal Colle del Morefreddo, si imbocca il sentiero estivo per portarsi alla base del pendio nord del Ruetas (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Il pendio nord del Ruetas con l’accesso dal Colle del Morefreddo, a destra. Vista dai pressi del Colle dell’Albergian (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Risalendo il pendio nord del Ruetas, alle spalle il Morefreddo con i suoi ruderi militari in cima (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

In uscita dal pendio nord del Ruetas (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Vetta del Ruetas (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Dalla cima, sguardo sulla conca dei laghi del Beth con il Pelvo di Massello e il Ghinivert in bella vista (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Dalla vetta, i costoni sud-ovest sono molto invitanti (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Lungo la discesa dei costoni sud-ovest del Ruetas (foto Nicola Rochat, marzo 2025)

Dal ripiano del Clot del Prà, sguardo verso il vallone che conduce al Bric Fontanafredda e alla variante di salita e discesa tratti dalla guida di Eraldo Quero (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Il pendio sud-ovest del Ruetas (foto Eugenio Martina, marzo 2025)

Vista d’insieme dell’itinerario, ben visibili i ripidi e eleganti costoni sud-ovest del Ruetas, visti dalla spalla nord della Rognosa (foto Andrea Moretti, gennaio 2022)