Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Pattemouche |
Comune | Pragelato |
Dislivello | 1400 m |
Quota massima raggiunta | 3015 m |
Lunghezza | 20 km |
Esposizione | NE |
Difficoltà | OS (difficile) |
Difficoltà scala toponeige | 3.2 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Si tratta di un itinerario severo e in ambiente selvaggio, che consente di giungere sulla spalla nord della Rognosa, nei pressi della quota 3.015 m (IGC), posta sulla cresta che congiunge la punta Rognosa al passo della Banchetta, all’altezza dell’intersezione con la Cresta Rognosa, la quale discende invece verso il vallone del Chisonetto. Da quando si abbandona il fondovalle nei pressi delle Bergerie Lendiniere, è un susseguirsi di pendii, traversi e valloncelli sospesi mozzafiato. E’ bene tenere presente però che le pendenze e la morfologia del versante, esposto a est (anche se il percorso presenta diversi cambi di esposizione), impongono di affrontare l’itinerario solo con neve sicura e temperature consone. All’interesse sciistico dell’itinerario si aggiunge il fascino paesaggistico, dal momento che si transita sotto imponenti cascate di ghiaccio (cascatone del Rouit) ed altre strutture ghiacciate decisamente più effimere e precarie (si tratta delle cascate note come Dies Irae e Carpe Diem).
Descrizione
a-b Percorrere la strada di fondo valle, che in inverno è mantenuta come pista di fondo e poi con traccia battuta dal gatto delle nevi, fino al bivio per Troncea (1.768 m).
b-c Da qui continuare a mantenere il fondo valle seguendo il tracciato della strada, sino a quando la stessa, dopo un tratto in cui la valle si restringe, attraversa con un ponticello il torrente Chisone, per portarsi così sulla sponda sinistra orografica della valle, nei pressi delle Bergerie Lendiniere, che si trovano poco al di sopra (1.973 m.). Da questo punto è ben visibile, sulla destra salendo, l’imponente cascata del Rouit, che si andrà quasi a toccare.
c-d: Abbandonato quindi il fondovalle, si sale lungo il pendio-conoide sulla destra (senso di marcia), con andamento lievemente diagonale verso destra, transitando sotto alla cascata del Rouit e, poco più su, alla base di altre strutture ghiacciate che precipitano dalla strapiombante fascia rocciosa. Con un traverso, all’incirca tra i 2.150 e i 2.200 m, ci si porta sul fondo del valloncello, che poi si risale sino a quota 2.500 circa, dove cioè sulla sinistra si aprono i pendii in direzione del triangolo sommitale del Monte Platasse.
d-e: Tralasciando questi pendii, si piega in traverso verso destra per poi risalire i successivi pendii (attenzione all’irraggiamento solare, vista l’esposizione), sempre ben raccordati, che conducono ad un ripiano sospeso sulla valle, intorno ai 2.700 m. Da qui si apre un’ultima valletta, con esposizione nord-est che, con pendenze in graduale aumento, consente di giungere sci ai piedi, dopo un traverso finale verso destra, sulla spalla nord della Rognosa, appena sotto il punto quotato 3.015 m (circa quota 2.990 m).
Discesa
Per l’itinerario di salita.
[Andrea Moretti]