Punta dell’Aquila

Tipologiagita classica
Località di partenzaGrandubbione
ComunePinasca
Dislivello1050 m
Quota massima raggiunta2115 m
Lunghezza8 km
EsposizioneS
DifficoltàOS (difficile)
Difficoltà scala toponeige3.3
Grado di esposizioneE1

Itinerario che consente di sciare i ripidi pendii del versante meridionale della montagna, ben visibili dal pinerolese, in un insolito ambiente di media montagna affacciato sulla pianura. Vista la quota modesta e l’esposizione assolata, il percorso è purtroppo raramente percorribile nella sua interezza, necessitando di abbondante innevamento sin dalle basse quote. Particolare anche la parte inferiore del percorso, che si svolge in una zona ricca di falesie. Le pendenze del terreno risultano già significative, ma ciò nonostante si è comunque ritenuto di inserire l’itinerario nella presente raccolta di itinerari, visto l’interesse in grado di suscitare nello scialpinista esigente. Oltre al percorso qui descritto, che raggiunge il punto culminante dell’anfiteatro formato dalle cime comprese tra il monte Cucetto e la punta di Gianna, la zona presenta diverse altre possibilità, con caratteristiche simili. Si segnala, infine, che nel caso in cui l’innevamento della parte bassa fosse insufficiente, ma i pendii superiori fossero in condizioni, è anche possibile salire dal classico e frequentato itinerario per l’Aquila dalla val Sangone, con partenza dall’Alpe Colombino, per poi sciare lungo i pendii meridionali del versante di Gran Dubbione, che occorrerà risalire in seguito per rientrare verso l’Alpe Colombino.

a-b: Oltrepassare il ponte e prendere a salire seguendo a sinistra la larga e ripida mulattiera che sale costeggiando il rio che solca il vallone principale, e supera due gruppi di case (Case Picco e Case Ricciardone).

b-c: Continuare inoltrandosi nel vallone principale, che si restringe passando alla base di diverse falesie, seguendo alla meglio il corso del rio della Miniera sino a quando, intorno alla quota di 1.600 m circa, il vallone si apre lasciando spazio all’ampio anfiteatro culminante con la punta dell’Aquila, al centro in direzione nord.

c-d: Salire senza percorso obbligato in direzione della cima: generalmente viene percorso il costone appena a destra che conduce, con pendenza che a tratti si aggira sui 35 gradi, direttamente in vetta, che si raggiunge sci ai piedi o con i ramponi, a seconda delle condizioni.

Per il percorso di salita, con possibilità di diverse varianti a piacimento per scendere l’ampio anfiteatro terminale, in funzione della pendenza e delle condizioni della neve.

[Andrea Moretti]

Pendii finali e baite sopra Rocceria con, dietro, la punta dell’Aquila con i suoi bei pendii superiori (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Passaggi lungo il rio, ormai in prossimità dei prati sopra Rocceria, gli spazi si aprono nuovamente (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Nel tratto basso, suggestivi passaggi tra le falesie del Grandubbione (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

In salita, ormai in prossimità della cima, si ha sott’occhio l’intero itinerario (foto Fabio Agnese, febbraio 2009)

L’anfiteatro superiore è una distesa di invitanti pendii tutt’intorno (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Verso la cima (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Pendii e pendenze ideali nel tratto alto verso la cima: a seconda del feeling personale, si sale in sci o con i ramponi (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Cresta sommitale, spartiacque con il versante Val Sangone (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Cornici sommitali (foto Fabio Agnese, febbraio 2009)

In prossimità della vetta, splendido punto panoramico sulle montagne pinerolesi (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Sulla cresta sommitale, ci si affaccia sugli assolati pendii del versante di Grandubbione (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Sguardo sulla discesa, pendii ideali (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Vista dalla vetta del costone che conduce direttamente in cima (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Sguardo sulla pianura nella foschia (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Alla base dei pendii superiori, si prosegue lungo la gorgia, ancora molto divertente se ben innevata come nella foto (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Dall’alto, sguardo d’insieme sull’itinerario: alla base della dorsale che porta in vetta, si intuisce il corso del vallone che si incunea tra le falesie e sfocia negli assolati prati in prossimità di Rocceria (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)

Sguardo sulla parte superiore dell’itinerario, in basso, le falesie attraverso le quali si insinua la gorgia che si percorre (foto Andrea Moretti, febbraio 2009)