Baraccone di San Giacomo

Tipologiagita classica
Località di partenzaGiordano
ComunePrali
Dislivello1400 m
Quota massima raggiunta2893 m
Lunghezza18 km
EsposizioneN
DifficoltàBSA (medio con passaggi alpinistici)
Difficoltà scala toponeige2.3
Grado di esposizioneE1

Particolarità

Poco marcato rilievo dello spartiacque con la Val Pellice, da dove verso nord si dirama la dorsale della Gran Guglia. La percorrenza dell’itinerario descritto è vincolata al pericoloso attraversamento dell’Eitrangoulòou. È curioso notare come come nel patois locale, per Baracoun si intenda il rudere della casermetta militare sulla vetta della Cerisira. La punta del Baraccone di San Giacomo è spesso indicata semplicemente come uno dei denti della Resiaso (“la segaccia”), toponimo che identifica la cresta dentellata che si estende dalla Gran Guglia alla Cerisira.

Descrizione

a-b: Dalla borgata di Giordano (1.498 m) prendere la strada (mantenuta come pista da fondo), fino alla borgata Ribba (1.563 m). Di qui portarsi agli alpeggi di Bout du Col (1.741 m) percorrendo il sentiero estivo, in caso di abbondante innevamento, oppure la strada utilizzata in estate per gli alpeggi.

b-c: Dagli alpeggi di Bout du Col continuare sull’itinerario estivo, in direzione sud, e seguire la strada che porta al Lago Verde fino a un piccolo pianoro a quota 1.956 m.

c-d: A questo punto la strada passa attraverso un intaglio marcato e dà accesso al traverso dell’Eitrangoulòou: questo passaggio non presenta difficoltà particolari ma va valutata la stabilità del manto nevoso e la possibilità di far uso di rampant o ramponi, vista la pendenza e la continuità del pendio da attraversare. Compiuto il traverso, puntare alle pendici della Gran Guglia.

d-e: raggiunta quota 2.320 m circa, si piega in un valloncello verso sinistra, in direzione sud-est, costeggiando lo sperone est della Gran Guglia. Puntare progressivamente verso destra, direzione sud-ovest fino a sbucare sui piani di San Giacomo a quota 2.500 m.

e-f: La vetta del Baraccone è ora visibile. Si continua al centro del vallone, sotto le pendici meridionali della spalla della Gran Guglia.

f-g: Da qui si punta alla base della piccola parete nord del Baraccone, virando verso sinistra e percorrendo un ampio pendio, via via più ripido, che costeggia la base della cresta nord (questa si diparte direttamente dalla vetta della Gran Guglia – si riconoscono alcuni ruderi militari). Si sale per il bel pendio sino a raggiungere lo spartiacque con la Val Pellice alla selletta a quota 2.860 m, appena a sinistra della vetta. Da questa, lasciati gli sci, si sale per il roccioso filo di cresta (roccia poco solida) oppure per il più consigliabile percorso di canale/parete alla destra (pendenze di 45-50 gradi a seconda delle condizioni), in pochi minuti si raggiunge la vetta.

Sull’itinerario di salita.

NB: Con innevamento non abbondante si sconsiglia di scendere da Bout du Col verso Ribba per il sentiero nel bosco (a volte seguito per la salita), in quanto la vegetazione sempre più fitta rende difficoltosa la sciata. Preferire la strada carrozzabile, in genere ampia e veloce, prestando attenzione ai pendii sovrastanti esposti a est (se carichi di neve alle ore tarde) e agli eventuali accumuli di valanga, che possono formare ripide contropendenze.

A stagione avanzata, raggiunto il traverso dell’Eitrangoulòou, è possibile sciare sui residui delle valanghe percorrendo tutto il pendio-canale fino al fondo della conca. Si segue la conca in discesa/falso piano fino a circa 1.800 m, quando, con breve risalita sui prati della destra idrografica, ci si ricongiunge alla mulattiera che riconduce agli alpeggi di Bout du Col.

[Eugenio Martina]

Passaggio dell’Eitrangoulòou, la strettoia che dà accesso al traverso chiave per le gite dell’alto vallone di Prali (foto Aline Pons, febbraio 2024)

Il traverso dell’Eitrangoulòou (foto Aline Pons, febbraio 2024)

Sguardo all’indietro sul traverso dell’Eitrangoulòou (foto Aline Pons, febbraio 2024)

Verso le pendici est della Gran Guglia (foto Elisa Peyrot, aprile 2021)

Quasi ai piani di San Giacomo (foto Aline Pons, aprile 2021)

Ultimo pendio (foto Stefano Poet, aprile 2021)

Parete-canale finale, la selletta a sinistra (foto Aline Pons, aprile 2021)

Parte alta della gita dalla vetta (foto Stefano Poet, aprile 2021)

Cresta nord verso la Gran Guglia (foto Eugenio Martina, aprile 2021)

Dalla cima di Punta Bruta, sguardo verso l’alto vallone di Prali con l’ampia conca sospesa dei piani di S. Giacomo. Il Bric Bucìe svetta sullo sfondo (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Sguardo verso Fiunira, Cerisira, i piani di San Giacomo, la vetta del Baraccone di San Giacomo (in fondo) e la Gran Guglia, risalendo il Vallone dei Tredici Laghi. (Foto Eugenio Martina, marzo 2025)