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Punta Bruta (Giro della Gardetta) – Neve dell’Ovest

Punta Bruta (Giro della Gardetta)

Tipologiaanello
Località di partenzaIndiritti
ComunePrali
Dislivello1430 m
Quota massima raggiunta2785 m
Lunghezza17 km
EsposizioneN
DifficoltàOSA (difficile con passaggi alpinistici)
Difficoltà scala toponeige3.3
Grado di esposizioneE2

Bellissimo anello che permette di raggiungere una cima pochissimo frequentata, la Punta Bruta, e di arrivare alla Rocca Bianca da un percorso alternativo, seguendo un vallone selvaggio e solitario. Itinerario completo, che mette insieme ampi valloni, laghi, parti alpinistiche e pendii ripidi. Una gita senz’altro fuori dalle rotte più battute.

a-b: Dal tornante prima della borgata di Indiritti (1.626 m), seguire brevemente la strada asfaltata e attraversare la borgata. Di qui seguire i cartelli del sentiero estivo per il Lago di Envie, che si inoltra nel bosco di larici e percorre il bellissimo vallone, fino ad intercettare la mulattiera a quota 2.280 m circa.

b-c: Intercettata la strada che taglia perpendicolarmente il versante (collegando il Bric Rond con il Colle della Balma), lasciare il sentiero che ci condurrebbe al Lago di Envie, seguire la mulattiera per qualche decina di metri verso sinistra e intercettare il vallone parallello a quello del Lago di Envie, posto appena più a nord.

c-d: Seguirlo fino a pervenire ad una zona più pianeggiante, a quota 2.360 m circa. Cominciare a risalire i ripidi pendii sud-ovest della Punta Gardetta innalzandosi fino al limitare delle barre rocciose, a quota 2.660 m circa.

d-e: Di qui, due possibilità: obliquare a sinistra e accedere al colle tra Punta Gardetta e Punta Bruta oppure, come qui indicato, prendere il canalino diretto a destra delle barre rocciose. Calzati i ramponi, si segue il breve canale, molto incassato e stretto in uscita (tratto a 45 gradi) e si giunge direttamente sulla cresta nord-est della cima nord della Punta Bruta, 2.770 m circa.

e-f: Spellare sulla cima nord di Punta Bruta e cominciare a scendere il ripido pendio nord. Sciare a piacere, su pendenze sempre sostenute, fino a raggiungere il valloncello tra il pendio nord di Punta Bruta e la bella faccia sud-est della Gardetta, raggiungendo quota 2.600 m circa.

f-g: Da qui, senza bisogno di ripellare, imboccare il valloncello sospeso (evidente, alla base delle pendici orientali della Gardetta) e percorrerlo nella sua interezza con un lungo mezza costa, attraversando sotto il pendio est della Gardetta per poi giungere agevolmente ad un colletto posto sullo spartiacque con il vallone della Balma, a quota 2.540 m circa.

g-h: Scendere nel vallone e percorrerlo nella sua interezza. Tenere la sinistra idrografica, costeggiando le pareti rocciose che lo delimitano sulla sinistra. Si passerà così nei pressi dei Laghi di Rocca Rossa e di quelli soprastanti all’Alpe Superiore della Balma. Continuare in traverso discendente fino a quota 2.150 m circa.

h-i: Ripellare e cominciare a risalire il sentiero estivo che conduce al Colle della Balma. Seguirlo fino a quando questo non arriva a compiere un tornante sul crestone orientale della Rocca Bianca: qui abbandonare il sentiero estivo (che obbligherebbe ad un traverso esposto alle valanghe verso il colle) e seguire la dorsale nella sua interezza fino a sbucare, a quota 2.360 m a monte del baraccamento posto appena oltre (e a monte) del Colle della Balma.

i-l: Di qui, svoltando a destra, in breve si perviene alla sommità di Rocca Bianca a quota 2.384 m.

l-m: Dalla cima di Rocca Bianca, scendere sul Colle della Balma, e continuare a obliquare in discesa (lato Prali) fino a raggiungere, ormai nuovamente nel bosco, le grandi costruzioni delle vecchie attività minerarie dei Crô Velh a quota 2.020 m circa (ben visibili dalla cima di Rocca Bianca).

m-n: Di qui imboccare la stradina, che con qualche possibilità di taglio nel bosco, riconduce sopra al tornante di Indiritti.

[Eugenio Martina]

Il sentiero estivo per il Lago di Envie qui volge verso destra e entra nel vallone del Rio d’Envie (foto Aline Pons, aprile 2024)

Il valloncello parallelo a quello del lago: puntare all’intaglio tra Punta Gardetta e Punta Bruta, tenendo la sinistra (foto Aline Pons, aprile 2024)

I ripidi pendii sotto il colle tra Punta Gardetta e Punta Bruta (foto Aline Pons, aprile 2024)

A sinistra, il colle tra Punta Gardetta e Punta Bruta (foto Davide Rostan, aprile 2024)

Tra le barre, il canalino diretto (foto Aline Pons, aprile 2024)

Uscita dal canalino diretto (foto Davide Rostan, aprile 2024)

Quasi alla cima nord di Punta Bruta; la cima sud è in secondo piano (foto Aline Pons, aprile 2024)

La parete sud-est della Punta Gardetta, con ben evidente il valloncello sospeso che permette agevolmente di attraversare nel vallone della Balma (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Pendio nord dalla cima settentrionale della Punta Bruta, con vista sulle Valli Germanasca e Chisone (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Il ripido pendio nord della cima settentrionale di Punta Bruta (foto Nicola Rochat, aprile 2024)

Il traverso sotto la parete sud-est della Punta Gardetta (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

La cima nord di Punta Bruta, da scendere a piacimento, ma se si comincia il traverso alti, non serve ripellare (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Dal Colletto dopo il traverso, il Vallone della Balma. Percorrerlo sulla sinistra, sempre sotto la parete rocciosa (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Sguardo all’indietro sul Vallone della Balma, con il pendio nord della Gardetta (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Verso la risalita per Rocca Bianca, si va ad intercettare il sentiero estivo per risalire poi la spalla contro il cielo (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Il vallone della Balma appena percorso. Il pendio nord della Punta Bruta svetta come un triangolo bianco a sinistra della Gardetta (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Sulla spalla est di Rocca Bianca (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Il ricovero appena sopra il Colle della Balma (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

La cima di Rocca Bianca (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Dalla Rocca Bianca, sguardo verso l’alta conca di Prali (foto Eugenio Martina, aprile 2024)

Giunti alle costruzioni dei Crô Velh, si intercetta la strada che riconduce a Indiritti (foto Eugenio Martina, aprile 2024)