Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Pattemouche |
Comune | Pragelato |
Dislivello | 1159 m |
Quota massima raggiunta | 2741 m |
Lunghezza | 20 km |
Esposizione | NW |
Difficoltà | BS (medio) |
Difficoltà scala toponeige | 2.2 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Estremo rilievo della dorsale che, staccandosi dallo spartiacque Chisone-Germanasca all’altezza della Punta Pra Crò, si protende brevemente verso nord-ovest esponendosi al centro della valle con gli estesi ed uniformi pendii percorsi dall’itinerario descritto. Data l’esposizione, sovente permangono buone condizioni sino in primavera inoltrata, quando cioè è già possibile percorrere un tratto di valle in auto, come descritto nell’itinerario di accesso. Possibile anche effettuare la gita pernottando al Rifugio Troncea, con una breve disgressione.
Descrizione
a-b: Mantenere la strada di fondovalle, che in inverno è mantenuta come pista di fondo e poi con traccia battuta dal gatto delle nevi fino al bivio per Troncea (1.768 m). Per pernottare al rifugio, salire a sx seguendo il tracciato della strada. Dal Rifugio ci si raccorda poi al percorso di salita classico descritto qui sotto, con un leggera perdita di dislivello per attraversare i rii descritti e guadagnare i pendii di salita.
b-c: Dal bivio (evitando invece di salire al Rifugio) si continua a mantenere il fondovalle, attraversato il rio Restas (o rio Curba) ci si accosta maggiormente al torrente Chisone e in breve si arriva al pianoro situato alla confluenza del rio delle Michele (pianoro oltre il quale la valle per un breve tratto nuovamente si serra).
c-d: Da qui si prende a salire nel canale scendente dal pendio nord-ovest del Pelato stesso. Percorsone un breve tratto, se ne esce sulla sinistra e per una striscia con rada vegetazione che poco dopo a sua volta s’incurva verso sinistra si giunge ai 2.080 metri circa di una ristretta zona con canali e pendii inagibili.
d-e: Continuando allora nel lariceto immediatamente alla sinistra di questa zona si guadagna al limite arboreo un piccolo dosso da cui, in breve, per una corta rampa – peraltro evitabile ancora sulla sinistra – si perviene sull’ampio ed uniforme pendio superiore.
e-f: Di qui, procedendo su terreno variamente ondulato si sale alla cima senza incontrare ostacoli.
Discesa
Per il percorso di salita o, valutando le condizioni dei pendii, tenere dalla punta la sinistra della dorsale nord-ovest per una discesa più diretta.
[Emilio Chiolerio]