Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Souchères Hautes |
Comune | Pragelato |
Dislivello | 1450 m |
Quota massima raggiunta | 2969 m |
Lunghezza | 13 km |
Esposizione | NW |
Difficoltà | BSA (medio con passaggi alpinistici) |
Difficoltà scala toponeige | 2.3 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Magnifica sciistica che si sviluppa in un ambiente grandioso, selvaggio e panoramico, sinora nota a pochi scialpinisti. Questa gita non è visibile dal fondo valle e lo è solo parzialmente dalle montagne vicine: forse anche questo ha contribuito a mantenerne l’aspetto di “gita da intenditori locali”. L’ampia conca sospesa della parte alta dell’itinerario sa ripagare ampiamente dello sforzo fatto per risalire le ripide pendici boscose della parte bassa. Rispetto alla storica guida di Eraldo Quero, qui si consiglia la salita dal recentemente segnalato “Sentiero della Madonnina”, che si mantiene sul dosso tra Comba Mendie e Rio Gran Muels, senza passare dalle Grange Jacques. Sfruttando questa nuova possibilità, si può restare nel bosco fino ad una quota più alta rispetto al sentiero classico che sale dalle Grange e accedere al canalone sottostante alla conca sospesa nella sua parte finale, dove si presenta più ampio e agevole. Sfruttando l’esposizione di questa porzione di versante, si può sperare di incontrare neve ad una quota più bassa, in modo da limitare il cosiddetto “portage”.
Descrizione
a-b: Attraversato il ponte sulla Comba Mendie, salire i primi metri verso sinistra. Seguire poi i cartelli per le Grange Jacques o “Sentiero della Madonnina” che portano a salire sulla nostra destra. Seguire fedelmente i bolli bianchi e rossi e continuare sul sentiero estivo che, tra rampe e passaggi a mezzacosta, porta al ripiano dove è situata la Madonnina con la bacheca commemorativa, a quota 2.000 m circa.
b-c: Continuare a seguire i cartelli per le Grange Jacques fino alla radura a quota 2.070 m. Qui il sentiero segnalato per le Grange Jacques porta ad attraversare il vallone del Rio Gran Muels perdendo quota: abbandonare il sentiero estivo in questo punto e proseguire lungo il versante boscato, puntando, in diagonale ascendente, all’uscita del vallone. Si perviene così a un canalone, che si cerca di attraversare nel punto meno disagevole, con una breve discesa di qualche metro. Valutare bene la stabilità della neve in questo punto.
c-d: Raggiunto il fondo del vallone del Gran Muels, superare l’ultimo pendio, mantenendo la sinistra salendo, fino a sbucare sull’ampia conca pianeggiante sospesa, a quota 2.380 m.
d-e: Percorrere l’intera conca, passando sotto le pendici della rocciosa Côte Blegier (alla nostra sinistra) e dirigersi in direzione del bellissimo pendio sud-ovest dell’Albergian, che chiude la conca di fronte a noi.
e-f: Giunti a quota 2.660 m circa, piegare decisamente verso destra (direzione S) e cominciare a risalire il pendio che, alternando tratti ripidi a dossi più morbidi, permette di arrivare al ripiano a quota 2.850 m circa, dove si raggiunge una piccola conchetta, situata tra i vari rilievi sommitali.
f-g: A questo punto, puntare a sinistra e raggiungere il colletto situato sulla cresta spartiacque con il Vallone del Laux. Di qui, per un breve pendio ripido, si raggiunge la quota 2.950 circa (è possibile dover lasciare gli sci al colletto e progredire in ramponi per questo tratto, piccozza non indispensabile).
g-h: La cima nominata è posta leggermente più a sud, ed è raggiungibile seguendo fedelmente la cresta da percorrere facilmente in ramponi.
Discesa
Sull’itinerario di salita. Oppure, giunti all’imbocco del vallone, è possibile scenderlo tenendo la destra, nel solco del Rio Grand Muels, fino a quota 1.940 m circa, per poi risalire sulla sponda destra orografica, raggiungere i ruderi delle Grange Jacques e scendere all’auto dal sentiero estivo di questo lato del vallone, compiendo un piccolo anello della parte bassa. È consigliabile non scendere oltre le grange nel solco del canalone anche in presenza di neve, in quanto, di qui in poi, il canalone si stringe in una gorgia serrata tra pareti rocciose.
[Eugenio Martina]