Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Strada di Conca Cialancia |
Comune | Perrero |
Dislivello | 700 m |
Quota massima raggiunta | 2366 m |
Lunghezza | 10 km |
Esposizione | N |
Difficoltà | BS (medio) |
Difficoltà scala toponeige | 2.3 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Il Gran Truc è un modesto rilievo, situato sullo spartiacque tra la Val Germanasca e la Val Pellice. In particolare, esso divide i valloni di Faetto (Val Germanasca) e il selvaggio vallone dell’Infernet, ramo collaterale della Val d’Angrogna (Val Pellice). La vetta può essere raggiunta da diversi itinerari, qui si propone quello che solitamente è più probabile trovare innevato a stagione avanzata. La strada militare che conduce prima al Lago Lauson e poi al Passo Cialancia, d’inverno e in primavera non viene sgombrata dalla neve. La sua percorribilità dipende dalle zone coperte da neve residua. Questo itinerario si presta particolarmente all’avvicinamento in bicicletta, qualora la strada sia sbarrata soltanto da nastri di neve, residui delle valanghe.
Descrizione
a-b In funzione di dove è necessario fermarsi con l’auto, percorrere la strada fino sotto il pendio Nord del Gran Truc, a quota 1.740 m.
b-c Giunti a questa quota, abbandonare la strada e cominciare a risalire i ripidi pendii alla nostra sinistra. In base all’innevamento, valutare se salire diretti o sfruttare il vago canale sulla destra, con più vegetazione, ma spesso con più neve. Raggiungere il ripiano a quota 1.860 m.
c-d Attraversare il pianoro, sempre in direzione sud e, dopo un secondo pendio più ripido, attraversato il sentiero estivo a quota 2.000 m circa, raggiungere un secondo ripiano posto a quota 2.020 m.
d-e Arrivati a questo punto, puntare in direzione sud-est e, dopo aver attraversato un secondo sentiero estivo a quota 2.120 m, puntare allo spallone ben visibile sulla sinistra, raggiungendolo a quota 2.180 m circa.
e-f Seguire lo spallone fino a sbucare sull’ampia cresta sommitale, poco a est della cima vera e propria. Seguire la cresta in direzione ovest e, in funzione dell’innevamento, affrontare alcuni gradini rocciosi, che spesso obbligano a togliere gli sci prima della croce di vetta.
Discesa
Sul percorso di salita, oppure direttamente dalla cima, a seconda delle condizioni.
[Eugenio Martina]