Genevris

Tipologiagita classica
Località di partenzaRuà
ComunePragelato
Dislivello980 m
Quota massima raggiunta2533 m
Lunghezza9,5 km
EsposizioneSE
DifficoltàMS (facile)
Difficoltà scala toponeige2.1
Grado di esposizioneE1

Situato sullo spartiacque con la Val di Susa all’estremità nord-orientale della conca di Sauze d’Oulx, il Genevris dal versante Chisone, essendo alla testa del vallone del Rio Pomerol, è un po’ appartato e forse per questo scarsamente frequentato. Questo itinerario d’accesso è di tutto rispetto e può regalare una bella sciata. La quota massima qui riportata fa riferimento alla “anticima” del Genevris: è il punto nominato dalle carte Fraternali, dove fu installato il Faro degli Alpini.

a-b: Dal ponte sul Rio Pomerol, cominciare a risalire sulla sponda destra idrografica del vallone del Rio Pomerol. Si procede per un tratto sulle pendici del Moncrons (passando sotto i tralicci e i cavi dell’alta tensione) e si va ad intercettare il sentiero estivo che sale alla borgata Rif; lo si segue senza percorso obbligato fino a raggiungere la borgata a quota 1.800 m circa.

b-c: Attraversata la borgata, si piega verso sinistra, risalendo un dosso abbastanza ripido, e si raggiunge una radura pianeggiante a quota 1.900 m circa. La si attraversa interamente in direzione nord-ovest e, cercando di non perdere dislivello, ci si porta con percorso a mezzacosta, di nuovo fra larici, a risalire il corso d’acqua del Rio Pomerol (puntando un poco a valle del punto di confluenza dei valloncelli derivanti rispettivamente dai colli Costa Piana e Blegier, a quota 2.000 m circa).

c-d: Di qui, si piega nuovamente a sinistra, verso il Colle Costa Piana e, senza tenere il fondo del valloncello formato dal rio, ci si alza sulle ripide rampe erbose fino ad intersecare il sentiero estivo a quota 2.160 m in una ampia radura.

d-e: A questo punto, lasciare sulla sinistra l’itinerario per il Colle di Costa Piana e cominciare a risalire senza percorso obbligato gli ampi e dolci pendii del Genevris, puntando alla cresta spartiacque. Nella parte alta, si attraversa la strada militare dell’Assietta e, puntando alla quota nominata del Genevris (2533m), si raggiunge il ben visibile Faro degli Alpini.

d-f: Dal faro, è possibile raggiungere per ampio dosso, con brevi sali-scendi, la cima vera e propria, quotata 2.545 m, situata più a nord-est.

La storica guida di Eraldo Quero proponeva la salita al Genevris passando per il Col Blegier. La prima parte dell’itinerario storico è in comune con quello descritto fino alla confluenza dei rii che scendono dal Colle Costa Piana e dal Colle Blegier (c).

Attraversato il rio a quota 1.960 circa, si procede poco discosto dal secondo dei due sino a quota 2.170 circa, dove cioè con una breve diagonale è consigliabile scendere sul fondo dello stesso e per esso raggiungere, a quota 2.313, l’ampio pianoro sottostante il colle. Qui si va a sinistra per dolci pendii e da ultimo, percorrendo il crinale con la Val di Susa, si giunge alla quota massima del Genevris. Qualora, anziché la quota massima si voglia raggiungere la quota 2.533, su cui è installato il Faro degli Alpini, dai ruderi di quota 2.514 si deve percorrere il
canale alla sinistra della quota massima stessa e quindi salire una rampa di pochi metri.

Lungo l’itinerario di salita oppure seguendo al contrario la variante di salita qui descritta, compiendo così un piccolo giro ad anello nella parte alta.

[Eugenio Martina]

Il sentiero estivo per la borgata Rif (foto Aline Pons, febbraio 2025)

La borgata Rif (foto Aline Pons, febbraio 2025)

La radura a quota 1.900 m (foto Aline Pons, febbraio 2025)

Lungo il corso del Rio Pomerol, verso la confluenza del rio che scende dal Colle Blegier (a destra) con il rio che scende dal Colle di Costa Piana (a sinistra) (foto Aline Pons, febbraio 2025).

Intercettato il sentiero estivo, si sale verso la cresta spartiacque senza percorso obbligato (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Senza percorso obbligato, verso il Faro degli Alpini (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Verso il Faro degli Alpini (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Sguardo verso la vera vetta del Genevris, raggiungibile per ampio dosso. Appena dietro, la massiccia mole del Blegier (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Panorama sulla Val di Susa dalla vetta del Genevris (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Il Colle di Costa Piana e il Moncrons dalla vetta del Genevris (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Sguardo su Pragelato verso la zona del Grand Miuls, delle Mendie e della Val Troncea, dalla vetta del Genevris (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Sguardo su Pragelato, verso le cime del Ciabertas, dell’Albergian e del Grand Miuls, dalla vetta del Genevris (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Sguardo su Pragelato verso la zona del Grand Miuls, delle Mendie e della Val Troncea, dalla vetta del Genevris (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Panorama sulla Val di Susa dalla vetta del Genevris (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Bellissimi pendii con sfondo Val Troncea (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Il Genevris è il pendio nevoso più lontano, a sinistra rispetto all’evidente depressione del Colle Blegier. Vista dal Clot della Soma (foto Eugenio Martina, febbraio 2025)

Il Genevris in secondo piano al centro dell’immagine, ben visibile l’ampia sella del Colle Costa Piana. Dalla vetta del Ciabertas (foto Matteo Bourcet, febbraio 2023)