Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Pattemouche |
Comune | Pragelato |
Dislivello | 1370 m |
Quota massima raggiunta | 2972 m |
Lunghezza | 24 km |
Esposizione | N |
Difficoltà | BS (medio) |
Difficoltà scala toponeige | 2.3 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
È il più massiccio dei due rilievi divisi dall’omonimo colle che sulla carta IGM vengono solamente indicati con le quote. Una nota di interesse storico: non si ha notizia di salita sciistica antecedente il 9 luglio (!) 1978, quando venne percorsa sci ai piedi a partire (eccezionalmente) da quota 2.013. L’itinerario è molto suggestivo, anche per il passaggio sotto le vaste cascate di ghiaccio del rio Fauri che foderano la parete sovrastante il canale. Normalmente il canale si risale abbastanza agevolmente con gli sci ai piedi ma, a seconda delle condizioni, potrebbero eventualmente tornare utili i ramponi.
Descrizione
a-b Percorrere la strada di fondovalle, che in inverno è mantenuta come pista di fondo e poi con traccia battuta dal gatto delle nevi, fino al bivio per Troncea (1.768 m).
b-c Dal bivio continuare a mantenere il fondovalle seguendo il tracciato della strada, sino a giungere, dopo essere passati sotto alle bastionate rocciose del versante nord-est del Monte Platasse, a quota 2.013, sulla deiezione di un canale largo una trentina di metri che, non ripido ma incassato fra pareti rocciose, sale verso sud-ovest.
c-d Tenendosi prudentemente presso la sponda sinistra, prestando attenzione all’eventuale caduta di blocchi di ghiaccio dalle sovrastanti cascate, si sale allora per questo che a quota 2.400 circa, dopo un breve tratto più stretto e ripido sovente “bucato” dalle acque del rio che vi scorre, sbocca improvvisamente al di sopra dalle balze rocciose formanti la base della montagna.
d-e Proseguendo sempre per il canale, si serpeggia fra le pendici est del Giornalet e un costone minore sino a pervenire a quota 2.700 circa, ai piedi dell’erta del Colle Fauri, dove si svolta a sinistra per portarsi attraverso dolci ondulazioni alla quota 2.874 del costone spartiacque fra il canale del colle e la conca del Lago Fauri.
e-f Di qui, innalzandosi diagonalmente per il valloncello soprastante il lago, si arriva sul pendio nord della Fauri che, senza incontrare difficoltà, si risale sino alla cima.
Discesa
Lungo l’itinerario di salita.
[Andrea Moretti]