Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Giordano |
Comune | Prali |
Dislivello | 1360 m |
Quota massima raggiunta | 2853 m |
Lunghezza | 16 km |
Esposizione | W |
Difficoltà | BSA (medio con passaggi alpinistici) |
Difficoltà scala toponeige | 2.3 |
Grado di esposizione | E2 |
Particolarità
Massiccia montagna che si eleva sullo spartiacque con l’alto Vallone di Faetto (in particolare sulla zona che oggi è tutelata dal Parco di Conca Cialancia). Nella parlata locale il toponimo (Chalancho) significa “valanga”. Tutt’oggi è un’itinerario poco frequentato, ma rappresenta una gita di sicura soddisfazione sciistica e paesistica. Tutti gli itinerari della conca dei Tredici Laghi possono essere avvicinati utilizzando gli impianti della stazione sciistica di Prali, che raggiungono la sommità del Bric Rond. Qui è comunque descritto l’accesso dalla frazione di Giordano, nel fondovalle.
Descrizione
a-b: Seguire per un primo tratto la pista di fondo, ma abbandonarla dopo alcune decine di metri prendendo
una strada che sulla sinistra si diparte dalla pista stessa.
b-c: Addentrarsi nel Vallone delle Miniere, seguendo la stradina e superare le Miande Rabbiere, Miande Albergie, Miande Filharia e Miande Selle, fino ad attraversare il Rio Tredici Laghi sul caratteristico Pont dâ Riou a quota 1.736 m.
c-d: Appena dopo il ponte, cominciare a risalire la ripida scarpata e portarsi, seguendo grosso modo il corso
del rio che scende dalla Conca dei Tredici Laghi sulla sua sponda sinistra orografica, fino ad una piatta radura a quota 2.000 m circa.
d-e: Dalla radura, attraversare il Rio e cominciare, tendendo sulla sinistra, a risalire il lato destro orografico del vallone, andando ad intercettare la pista che scende dalla Conca verso le Bergerie del Torre, a quota 2.180 m circa.
e-f: Seguire grosso modo la pista: puntare ai grossi ruderi dei Ricoveri Perrucchetti, senza però risalire per aggiungerli. Durante questo traverso, su morbidi dossi in direzione est, lasceremo sotto di noi il Lago Primo e giungeremo nei pressi del Lago dell’Uomo a quota 2.380 m circa, appena al di sotto dei ruderi dei casermoni militari.
g-h: Di qui, puntando in direzione sud-est, imboccare un valloncello molto stretto e incassato tra due dossi,
che con morbide pendenze condurrà ad un pianoro a quota 2.560 m circa, prima dell’attacco del dosso finale.
h-i: Dal pianoro a quota 2.560 m circa, risalire l’evidente dosso puntando al grande masso rossastro di forma cubica che lo sovrasta. Seguire interamente la dorsale che, con pendenza sempre sostenuta, permette di raggiungere la cresta spartiacque con Conca Cialancia (possono essere necessari i ramponi a seconda delle condizioni). Raggiunta la cresta, si può procedere a ramponi brevemente verso destra, in direzione sud-est, per la cima vera e propria.
Discesa
Lungo l’itinerario di salita. Una volta tornati sulla strada intercettata in salita (quella che scende dalla Conca dei Tredici Laghi), è possibile seguirla integralmente in caso di carente innevamento nella parte bassa, nel bosco. Passando nei pressi delle Bergerie del Torre e delle Miande Lausarot, questa stradina permette di ricongiungersi con l’itinerario di salita nei pressi delle Miande Albergie. Attenzione: la strada è tagliata su un versante molto ripido e assolato, si possono dover attraversare residui di valanga in forte contropendenza e presenta tratti ripidi e stretti in cui è difficile curvare.
[Eugenio Martina]