Cerisira

Tipologiagita classica
Località di partenzaGiordano
ComunePrali
Dislivello1330 m
Quota massima raggiunta2823 m
Lunghezza15 km
EsposizioneN
DifficoltàBS (medio)
Difficoltà scala toponeige2.3
Grado di esposizioneE1

Particolarità

Piatta sommità del roccioso spartiacque Germanasca-Pellice, da cui si dirama verso nord la Costa di Via Fiorcia e verso Sud la dorsale della Resiassa (val Pellice). Il punto più delicato dell’itinerario è il passaggio dell’Eitrangoulòou. È proposta una variante di salita per evitare questo tratto qualora non fosse in buone condizioni.

Descrizione

a-b Dalla borgata di Giordano (1.498 m) prendere la strada (mantenuta come pista da fondo), fino alla borgata Ribba (1.563 m). Di qui portarsi agli alpeggi di Bout du Col (1.741 m) percorrendo il sentiero estivo, in caso di abbondante innevamento, oppure la strada utilizzata in estate per gli alpeggi.

b-c Dagli alpeggi di Bout du Col continuare sull’itinerario estivo, in direzione Sud, e seguire la strada che porta al Lago Verde fino a transitare sotto le pendici Nord-Occidentali della Costa di Viafiorcia.

c-d A questo punto la strada passa attraverso un intaglio marcato e dà accesso al traverso dell’Eitrangoulòou: questo passaggio non rappresenta difficoltà particolari ma va valutata la stabilità del manto nevoso e la possibilità di far uso di rampant o ramponi, vista la pendenza e la continuità del pendio da attraversare. Compiuto il traverso, dalla selletta a quota 2.210, accostandosi gradualmente al canale proveniente dalla sinistra della conca di San Giacomo, si prosegue per le ripide rampe del versante occidentale della Costa di Viafiorcia, di cui si raggiunge il filo di cresta a quota 2.530, e cioè laddove confondendosi in una zona ondulata lo stesso scompare.

d-e Di qui, attraversando in salita verso destra in breve si giunge sul pendio nord della Cerisira che, senza seguire un itinerario prestabilito, si percorre agevolmente sino alla cresta sommitale sulla quale si ergono – ben visibili anche da lontano – i ruderi di una casermetta.

Variante di salita

Nel caso in cui il passaggio dell’Eitrangoulòou non fosse ritenuto sicuro, è possibile aggirarlo dall’altro versante, portandosi sul lato Vallone delle Miniere dopo aver raggiunto la Costa di Via Fiorcia per l’itinerario omonimo.

var c-d Continuare in direzione Sud e traversare in leggera discesa fino alla base delle rocce per poi guadagnare l’imbocco del valloncello che conduce al Colletto di Viafiorcia, mantenendo sulla destra le ripide pendici Orientali della Costa. Il tratto esposto è più breve rispetto all’itinerario classico, mediamente meno ripido. Attenzione però agli accumuli (zona sottovento solitamente) e al riscaldamento. Dal Colletto di Viafiorcia in poi, proseguire come descritto nell’itinerario classico.

Discesa

Discesa sull’itinerario di salita.

NB: se non in caso di abbondante innevamento si sconsiglia di scendere da Bout du Col verso Ribba per il sentiero nel bosco (a volte seguito per la salita), in quanto la vegetazione sempre più fitta rende difficoltosa la sciata. Preferire la strada carrozzabile, ampia e veloce (sulla strada, prestare attenzione ai pendii sovrastanti esposti a Est, se carichi di neve alle ore tarde).

Variante di discesa

A stagione avanzata, raggiunto il traverso dell’Eitrangoulòou, è possibile sciare sui residui delle valanghe percorrendo tutto il pendio-canale fino al fondo della conca. Si segue la conca in discesa/falso piano fino a circa quota 1.800 m, quando, con breve risalita sui prati della destra idrografica, ci si ricongiunge alla mulattiera che riconduce agli alpeggi di Bout du Col.

[Eugenio Martina]

Passaggio dell’Eitrangoulòou, la strettoia che dà accesso al traverso chiave per le gite dell’alto vallone di Prali (foto Aline Pons, 2024)

Il traverso dell’Eitrangoulòou (foto Aline Pons, 2024)

Sguardo all’indietro sul traverso dell’Eitrangoulòou (foto Aline Pons, 2024)

Variante di salita al Passo di Viafiorcia (foto Aline Pons, 2021)

Variante di salita, sguardo indietro verso la Colletta di Viafiorcia (foto Aline Pons, 2021)

in traverso verso la cima, ci eravamo tenuti troppo a destra rispetto alla classica (foto Eugenio Martina, 2020)

Il Baracoun della Cerisira (foto Eugenio Martina, 2020)

Sguardo verso la Mait del Bucìe (foto Eugenio Martina, 2020)

I pendii sotto la cima (foto Aline Pons, 2020)