Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Bivio per Crosetto |
Comune | Prali |
Dislivello | 850 m |
Quota massima raggiunta | 2040 m |
Lunghezza | 11 km |
Esposizione | W |
Difficoltà | BS (medio) |
Difficoltà scala toponeige | 2.2 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Più che una vetta, il Bric Gavalupo rappresenta un costone, delimitato a nord dalla Punta Croc e a sud dalla dorsale che porta alle antiche cave di marmo di Rocca Bianca. Disposto in senso nord-sud, divide il vallone di Crosetto da quello di Faetto. Il suo pendio ovest offre una breve ma interessante sciata, lontano dalle folle. Il suo punto culminante non sempre riesce ad essere raggiunto: le grandi cornici che si formano, aggettanti sul versante est, spesso rendono difficile l’accesso alla vetta vera e propria. Valutare bene l’innevamento e il trasporto eolico della neve: il versante è sopravento ma possono formarsi accumuli lo stesso.
Descrizione
a-b Dal bivio con la strada per Prali, imboccare la strada per Crosetto, risalendo i vari tornanti e superando i vari cartelli indicanti le miniere.
b-c Giunti nei pressi della borgata di Crosetto, a quota 1.460 m (poco prima della borgata), svoltare a destra e risalire gli ampi prati che si aprono alla nostra destra: seguirli in direzione sud-est.
c-d Continuando a salire, puntare al margine destro dei prati e reperire l’imbocco del “piano inclinato” circa a quota 1.620 m: una lunga porzione di sentiero perfettamente lineare e con pendenza abbastanza costante, utilizzato un tempo per far scorrere verso valle i blocchi di marmo, provenienti dalle cave di Rocca Bianca.
d-e Alla fine del piano inclinato, il terreno si fa pianeggiante e si esce dal bosco rado. A questo punto, compiere un ampio arco verso sinistra e giungere nel piano di Malzas a quota 1.800 m circa. Continuare ad attraversare, fino a portarsi all’incirca sotto la verticale del punto sommitale della costa del Bric Gavalupo, verso quota 1.820 m.
e-f Risalire direttamente il bel pendio ovest, senza percorso obbligato, tra grossi e radi larici e arbusti, raggiungendo il filo di cresta. A seconda delle condizioni, valutare se possibile percorre la cresta oppure fermarsi nel punto raggiunto. Attenzione alle cornici sommitali! Per queste ragioni, l’itinerario invernale si discosta molto da quello estivo per la stessa montagna.
Discesa
Lungo il percorso di salita.
[Eugenio Martina]