Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Fenestrelle |
Comune | Fenestrelle |
Dislivello | 2000 m |
Quota massima raggiunta | 2809 m |
Lunghezza | 20 km |
Esposizione | NW |
Difficoltà | BS (medio) |
Difficoltà scala toponeige | 2.2 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Consistente rilievo roccioso all’estremità est del gruppo dell’Albergian. La gita sciistica termina sull’anticima, situata appena più a est della vetta vera e propria. Il tratto per raggiungere la vera vetta, interamente rocciosa, è oggi servito da alcune catene ma si rendono ancora necessari passi di facile arrampicata su un versante molto ripido. La parte sommitale della montagna in inverno/primavera è spesso interessata da grandi cornici che nascondono le catene e rendono molto difficoltoso l’accesso dal versante attrezzato, che rimane sotto vento. Nel caso in cui si voglia scalare anche l’ultimo contrafforte, prevedere attrezzatura alpinistica completa. L’itinerario qui descritto si discosta leggermente da quello che era stato pubblicato sulla guida di Eraldo Quero. Ma, alla luce delle perlustrazioni fatte di recente, si consiglia quanto segue.
Descrizione
a-b Dal ponte sul Chisone, si prende a seguire la strada che, passando per il poggio del diruto Fort Mutin, si inoltra nel vallone di Cristove. Seguirla fino a raggiungere la Bergeria della Balma 1.713 m.
b-c Da questa, proseguire in direzione sud-ovest seguendo a grandi linee il sentiero estivo e per morbide ondulazioni, pervenire alla Bergeria del Pra del Fondo 1.950 m circa.
c-d Qui si ha accesso al punto chiave della gita: per poter entrare nel vallone di Cristove (sulle carte Fraternali indicato come Cretove) è necessario superare il ripido dosso che dalla Punta Belvedere scende Verso Rocca Bruna. Il modo più agevole per superarlo è puntare al colletto più in alto a destra (più a sud) dei due individuabili dalla Bergeria di Pra del Fondo. Sulle Carte Fraternali, il colle a cui far riferimento è il Colletto dell’Ometto a quota 2.280 m circa. Lo si raggiunge abbastanza agevolmente su pendenze medie, e terreno abbastanza aperto, puntando dalla Bergeria di Pra del Fondo verso l’evidente vallone/canale che si raggiunge procedendo a sud-est e poi piegando in direzione est fino al raggiungimento del Colletto.
d-e Dal Colletto, scendere nella conca sottostante, senza raggiungere la Bergeria di Cristove, e portarsi nel piano a quota 2.140 m, lasciando la Bergeria alla nostra sinistra (questo tratto può essere anche disceso con le pelli).
e-f Procedendo lungo il fondo del vallone, si raggiunge un secondo pianoro, al cui fondo, al fine di evitare un tratto serrato a gola, si sale sulla sinistra per un pendio che permette di andare ad attraversare, a circa quota 2.300 m, il costone ovest della Plata Nera.
f-g Si arriva così nella parte alta del vallone di Cristove (o Cretove). Percorrendolo per dolci ondulazioni, si punta ad un pinnacolo culminante con spuntoni rocciosi protesi orizzontalmente nel vuoto a quota 2.561 m.
g-h Costeggiandolo sulla sinistra, per terreno ripido si raggiunge dapprima un ripiano a quota 2.540 m poi, spostandosi verso sinistra, il filo di un costone secondario a quota 2.700 m circa.
h-i proseguendo per questo, si raggiunge la zona di spuntoni rocciosi costituente l’anticima del Bec dell’Aquila.
Discesa
Sull’itinerario di salita: è necessario ripellare per tornare al Colletto dell’Ometto.
Variante di discesa
Dal piano della Bergeria di Cristove è possibile, per non risalire fino al Colletto dell’Ometto, puntare al colle più a nord dei due presenti su questa dorsale, non nominato sulle carte fraternali ma compreso tra le quote 2.207 e 2.015 m. Da qui, per ripido canale, si raggiunge direttamente la Bergeria della Balma. È anche possibile scendere (o salire) dal Vallone del Laux fino alla Bergeria di Pra del Fondo. In questo caso il punto di partenza e di fine della gita non coincideranno. Esiste un sentiero estivo che collega il ponte di Fenestrelle con il Laux, ma difficilmente per come è la tendenza degli ultimi inverni, sarà percorribile in sci. Nel caso appena descritto, prevedere l’uso di due auto oppure l’autostop.
[Eugenio Martina]