Tipologia | gita classica |
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Località di partenza | Pattemouche |
Comune | Pragelato |
Dislivello | 1380 m |
Quota massima raggiunta | 2978 m |
Lunghezza | 24 km |
Esposizione | N |
Difficoltà | BS (medio) |
Difficoltà scala toponeige | 2.1 |
Grado di esposizione | E1 |
Particolarità
Siamo nel Parco Naturale della Val Troncea e l’Appenna è la prima montagna dello spartiacque Chisone-Dora Riparia che, originandosi dal Barifreddo e compiendo un ampio semicerchio inarcato verso nord-ovest, conclude il suo tratto primario al Rocciavrè. ll percorso, dimenticando il viaggio di accesso alla parte superiore della gita lungo la pista di fondo, è poi molto vario e zigzagante fra balze rocciose che conferiscono alla zona un suggestivo aspetto. L’esposizione dei pendii sciabili, la loro protezione dalle balze sovrastanti e la distanza in chilometri per raggiungerli di solito sono garanzia per gran belle curve intonse.
Descrizione
a-b: Mantenere la strada di fondovalle, che in inverno è mantenuta come pista di fondo e poi con traccia battuta dal gatto delle nevi fino al bivio per Troncea (1.768 m).
b-c: Dal bivio continuare mantenendo il fondovalle fino a raggiungere le Bergerie del Mey (2.047 m).
c-d: Raggiunto il ponticello per le bergerie del Mey, portandosi sulla sinistra orografica del Chisone, si prosegue per il fondovalle, sino ai 2.200 metri circa di uno slargo oltre cui la valle, compressa fra le propaggini dell’Appenna stesso e del Lungin, si serra a gola.
d-e: Svoltando a destra si sale ripidi verso le rocce del costone nord-nord-est della quota 2.875, quindi, superato lo scalino basale della montagna, si va ancora a destra e pianeggiando si arriva sui dossi che formano l’ampio costone al centro del Vallone di Platas.
e-f: Salendo per questo si guadagna, a quota 2.520, l’ampia conca dominata dalle bastionate rocciose della Punta Fauri sud dove si prende a sinistra per percorrere il canale a ridosso della quota 2.644 e, dunque, raggiungere il già citato costone nord-nord-est della quota 2.875 a quota 2.756, e cioè al piede di una evidente balza rocciosa giallastra.
f-g: Di qui, rimontando il valloncello del Clapis (corto ma non banale) si raggiunge la cresta spartiacque con la Valle della Ripa e l’omonimo colle, dal quale si prosegue lungo la cresta nord-ovest dell’Appenna che, pur impennandosi nella parte alta, consente un facile accesso alla vetta.
Discesa
Per il percorso di salita oppure, con con sicure condizioni di neve e superando difficoltà valutabili BS+, dalla vetta è possibile scendere direttamente alla quota 2.756.
[Emilio Chiolerio]